Economia

Dazi americani, Consorzio Grana Padano: «Una giornata nera»

Così Stefano Berni commenta l'entrata in vigore dei dazi americani
Forme di Grana Padana - Foto © www.giornaledibrescia.it
Forme di Grana Padana - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Una giornata nera, un colpo al settore agroalimentare italiano di qualità e più specificatamente al sistema produttivo del Grana Padano».

Così Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Grana Padano, il prodotto Dop più consumato del mondo, con oltre 5 milioni di forme quest'anno, commenta l'entrata in vigore dei dazi americani.
«Ci auguriamo che il nostro Governo, partendo dal premier Conte - aggiunge Berni - non abbassi la guardia, vigili sulla vicenda e attivi gli impegni promessi per fare in modo che il danno non diventi irreversibile.

L'Italia e l'Europa, a prescindere dalle appartenenze politiche, devono fare fronte comune e difendere con le unghie le proprie posizioni per evitare che i nostri prodotti vengano soppiantati da fake in un mercato, quello statunitense, centrale e fondamentale per chi opera in questo comparto.
«Senza dimenticare - conclude il Direttore del Consorzio - che il danno provocato dai dazi, se non attutito dall'attuazione di quanto promesso, non si limiterà al Grana Padano, ma di fatto colpirà duramente anche l'intera filiera del latte italiano, molto condizionata dal prodotto Dop più consumato al mondo».

La scure dei dazi si abbatte sul record storico per il Made in Italy negli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato di sbocco fuori dai confini europei, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019. È quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero ad agosto, in occasione dell'entrata in vigore dei dazi Usa sui prodotti europei a partire dalle ore 00.01 (eastern time) del 18 ottobre.

«Sul mercato Usa - sottolinea la Coldiretti - il Made in Italy è cresciuto fino ad ora più del doppio rispetto al mercato mondiale dove la crescita è stata pari ad appena il 2,6% nei primi otto mesi». «Ad essere maggiormente interessati dai dazi sono peraltro i prodotti alimentari che fanno registrare in Usa un boom del 13% da gennaio ad agosto 2019 dopo aver messo a segno nel 2018 - sottolinea la Coldiretti - il record dell'export a 4,2 miliardi. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro saranno colpiti da dazi aggiuntivi del 25% che provocheranno il rincaro dei prezzi al consumo ed una preoccupante riduzione degli acquisti da parte dei cittadini e ristoratori statunitensi».

«È quindi importante l'apertura del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'Italia» afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell'apprezzare l'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in Usa ha esortato a «trovare un metodo di confronto collaborativo per evitare uno scambio di provvedimenti ritorsivi tra le due parti».

«In questo contesto è importante che la proposta della Coldiretti di attivare aiuti compensativi per azzerare l'effetto dei dazi americani su alcuni prodotti agroalimentari sia stata accolta dal Governo italiano e portata all'attenzione dell'Unione Europea» conclude Prandini nel sottolineare che «occorre rafforzare i programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi e concedere aiuti nazionali agli agricoltori.

 

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