Economia

Crollo dei Bitcoin, il valore sotto i 10mila dollari

Le autorità valutano una «stretta»: con la Cina che dichiara guerra al «mining»
Il fenomeno. Bitcoin, la bolla inizia a sgonfiarsi
Il fenomeno. Bitcoin, la bolla inizia a sgonfiarsi
AA

Il Bitcoin precipita sotto i 10.000 dollari, nella sua peggiore due giorni dal 2015. Le quotazioni registrano cali a due cifre, fino al 17%, su tutte le piattaforme, con il Bitcoin che arriva a 9.186 dollari, perdendo il 50% rispetto al record storico di solo un mese fa e a bruciare 300 miliardi di dollari in valore dal 13 gennaio.

Il nuovo crollo arriva mentre le autorità di regolamentazione valutano una stretta alle criptovalute, ritenute un investimento molto volatile e altamente illiquido che mette a rischio i consumatori. Una minaccia. Sono una «minaccia in evoluzione» taglia corto il Tesoro americano, lanciando l'ennesimo allarme sulle valute digitali e facendo eco ai ripetuti avvertimenti giunti dai paesi asiatici. È proprio l'Asia a guidare la spinta a una stretta decisa sulle criptomonete, con la Corea del Sud che valuta la chiusura delle piattaforme di scambio e la Cina che dichiara guerra al 'mining' e aumenta i paletti per l'esecuzione di transazioni. Ipotesi che lasciano gli speculatori a interrogarsi su quando e come le autorità interverranno per regolare un'industria che è decentralizzata e che trae la maggior parte del suo valore dall'anonimato sulla proprietà delle criptomonete.

Crollano le «sorelle». In molti non avevano previsto un tale sviluppo, e anzi si attendevano che il lancio dei future sul Bitcoin da parte del colosso dei derivati CME e di Cboe aprisse la strada a un'ondata di nuovi Etf (Exchange-traded fund) e offerte di fondi comuni. Con il Bitcoin crollano tutte le sue sorelle: Etherum perde fino al 33%, il Ripple e il Litcoin il 35%. Cali a due cifre anche per e nuove nate Cardano, EOS e Monero. «Un attimo c'è esuberanza, l'attimo dopo ci sono paura e panico.

Questo è quello che ci si aspetta da un mercato che sta nascendo fra molta disinformazione» afferma Charles Hayter, della società di ricerca CryptoCompare. «Pensare che questo sia l'inizio della fine delle criptovalute è prematuro» mette in evidenza Fawad Razaqzada, di Forex.com. Più cauto Cedric Jeanson, il fondatore di BitSpread, l'hedge fund di cripotovalute : «È qualcosa che non abbiamo mai visto sui mercati tradizionali. Ma, a dirlo sinceramente, è normale per il Bitcoin» dice con il Wall Street Journal.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia