Cresce il reddito dei bresciani: meno auto, più spese per la casa
Se il reddito medio pro capite dei bresciani, pari a 21.042 euro, è in salita con un +5,6% rispetto al 2021 (occupando quindi una quinta posizione regionale in valore assoluto), la spesa complessiva per i beni durevoli nel 2022 è in discesa invece del 2,6%. Per tale voce a Brescia e provincia lo scorso anno sono stati spesi 1,6 miliardi, ovvero 2.956 euro a famiglia.
Lo certifica l’Osservatorio Findomestic, nello studio realizzato in collaborazione con Prometeia, che conferisce anche alla Lombardia la palma di seconda miglior regione d’Italia quanto ad investimenti nei beni durevoli: ben 13,7 miliardi. Tanto hanno speso le famiglie lombarde, un dato in calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
A fronte della flessione media del 2,7% a livello nazionale, la Lombardia si classifica comunque al secondo posto, con alle spalle solo la Toscana (-1%).
Preferenze
Ma in cosa esattamente spendono i nostri concittadini e dove si concentrano le loro preferenze? Nel settore della mobilità, gli acquisti di auto nuove sono calati del 9,3%, scivolando a 354 milioni, mentre il mercato dell’usato ha perso il 3%, fermandosi a quota 429 milioni; bene i motoveicoli, in crescita del 6,8% per un giro d’affari di 45 milioni.
Nel perimetro dei beni per la casa, sono cresciuti il comparto dei mobili (+3,8% per 410 milioni), quello della telefonia (+2,5% per 136 milioni) e quello degli elettrodomestici (+2,5% per 127 milioni). In territorio negativo le vendite di prodotti legati all’information technology (-9,8% per 54 milioni) e all’elettronica di consumo (-19,6% per 50 milioni). Un capitolo, quest’ultimo, che perde terreno praticamente in tutte le province.
Nota Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic: «Sul fronte dei beni per la casa, il bilancio della Lombardia è a due facce. Il fatturato dei mobili ha superato quello delle auto nuove totalizzando 3,37 miliardi grazie a una crescita del 5,8% a fronte del +5,1% del dato italiano».
Confronti
«Molto positivo - prosegue Bardazzi - è il risultato degli elettrodomestici, che sfiora quota 1,1 miliardi evidenziando una dinamica espansiva del 4,3%, nettamente superiore al +2,5% registrato a livello Paese. Meno brillanti, le performance degli altri comparti: il +2,3% della telefonia, per un totale di quasi 1,2 miliardi, è lontano dal +3,8% della media italiana; il -8,7% dell’information technology, per 474 milioni complessivi, si traduce in una perdita più ampia rispetto al -8,2% su scala nazionale; il -17,3% dell’elettronica di consumo, con 432 milioni in tutto, segna un decremento più marcato in confronto alla perdita media del 14,4%».
Sulla performance lombarda incide poi in misura significativa il contenimento delle perdite nel settore della mobilità (fra ripetute crisi e processi di transizione in atto), con le auto nuove a -6,5% (-11,2% in Italia) per un giro d’affari di 3,2 miliardi e quelle usate a -1,9% (-4,1% il dato nazionale) per un valore di 3,55 miliardi.
Tornando a Brescia, come detto, l’acquisto di automobili ha fatto un «tonfo» di oltre 9 punti percentuale, ma ne beneficiano le due ruote, con i motoveicoli in incremento di quasi il 7%.
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
