Economia

Copan e tamponi, 100 neo-assunti per far fronte all'emergenza

Nelle previsioni dell'azienda, capacità produttiva raddoppiata entro fine anno. Aumentati i dipendenti anche all'estero
Il quartier generale di Copan Italia - © www.giornaledibrescia.it
Il quartier generale di Copan Italia - © www.giornaledibrescia.it
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Da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus, la Copan, società che si occupa di materiali per la diagnostica, e che ha impianti anche in California, Cina e Porto Rico, ha aumentato in modo esponenziale la produzione, tanto che ha dovuto assumere cento dipendenti solo in Italia per far fronte alla richiesta di tamponi per il Covid.

«Abbiamo dovuto potenziare tutti i nostri turni» ha raccontato al nostro quotidiano Stefania Triva, presidente della società fondata dal nonno, compresi «quelli della notte e del weekend». «Per far fronte alla domanda quest'anno ad agosto non chiuderemo come abbiamo sempre fatto per tre settimane, ma terremo aperta l'azienda facendo ruotare le persone per dar loro la possibilità di godere delle ferie».

Ai dipendenti da subito sono stati dati bonus baby sitter e altre premialità. «Per quanto riguarda i dispositivi di prelievo e conservazione di campioni per analisi di tipo microbiologico - ha aggiunto - entro l'ultimo trimestre del 2020 pensiamo di potenziare i nostri impianti per una capacità produttiva almeno doppia rispetto a quella precedente».

Dall'inizio dell'epidemia «la Copan ha assunto più di un centinaio di addetti e così i dipendenti dai 700 di gennaio - ha concluso Triva - sono passati a più di 800 solo in Italia e sebbene con numeri diversi anche i siti esteri in Cina, California e Porto Rico hanno registrato incrementi di personale».

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