Cooperativa Scalvenzi, «atto d'amore» da 9 milioni di euro
“La nascita della cooperativa Scalvenzi è un atto d’amore”. Con queste parole il ministro del Lavoro e Politiche sociali Giuliano Poletti ha salutato i dipendenti della storica azienda di Pontevico appartenuta alla famiglia Scalvenzi e operante, un tempo nella produzione di macchine agricole.
Una realtà imprenditoriale che ha fatto storia e ha segnato 35 anni fa un percorso nuovo e mai intrapreso prima: nel 1982, per evitare la chiusura dell’azienda ormai in crisi nera, furono gli stessi operai a costituire una cooperativa e acquisire l’azienda per la continuazione dell’attività.
Una novità assoluta nel panorama economico italiano che ha visto l’impegno del Comune di Pontevico, della Lega delle cooperative e di Confcooperative per trovare una soluzione al problema. Oggi, dopo 35 anni di lavoro e di successi, il ministro Poletti ha voluto festeggiare con dipendenti e istituzioni locali questo evento.
Sul palco, con lui, sollecitati dalle domande del direttore del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, anche Damiano Galletti, segretario generale Cgil per Brescia e Giovanni Pagnoni, attuale presidente della cooperativa.
Oggi la Scalvenzi opera nel settore dell’ecologia e della raccolta rifiuti. Nel 2013, in società con terzi, costituisce una start up per la produzione di uno scooter elettrico chiamato ME, brevettato pe ril materiale utilizzato e tutto italiano. Negli anni ha ampliato il proprio mercato e oggi vanta un fatturato che sfiora i 9 milioni di euro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato