Economia

Confindustria, dai probiviri arriva un altro no a Gozzi per la corsa alla presidenza

Confermate invece le candidature di Emanuele Orsini ed Edoardo Garrone
Antonio Gozzi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Antonio Gozzi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La corsa alla presidenza di Confindustria procede con Edoardo Garrone e Emanuele Orsini, una sfida a due nel sentiero tracciato dalla commissione dei «saggi» e imbrigliato dalle regole di un sistema elettorale complesso ma in un clima che resta svilito dalle polemiche.

La prossima tappa sarà il confronto diretto con i candidati, sui programmi, domani alla riunione del Consiglio generale di via dell'Astronomia. Intanto, è stata durissima la risposta del collegio speciale dei probiviri confederali ad alcune lettere arrivate in via dell’Astronomia, nei giorni scorsi, per protestare contro l’esclusione della candidatura del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, e chiederne la riammissione.

Quella dei probiviri - a quanto si apprende - è una ammonizione severa: parlano di danni enormi a credibilità e autorevolezza dell'associazione degli industriali e di violazione di regole basilari per il sistema di rappresentanza, sottolineano che così appare smarrito lo spirito associativo, rilevano pressioni e condizionamenti indebiti.

La strigliata è anche per la stampa per come, nel riportare la notizia, a giudizio dei probiviri sarebbe stata strumentalmente rappresentata una Confindustria lacerata dalle divisioni e messa in crisi, nell’iter per le elezioni, dalla complessità delle sue stesse regole statutarie. Non aiuta il rigido obbligo di riservatezza che lascia spazio solo a quanto trapela ed alle indiscrezioni, anche a strumentalizzazioni e veleni che in questi mesi non hanno certamente fatto bene all’associazione degli industriali.

Nel merito delle critiche per l’esclusione di Antonio Gozzi la risposta dei probiviri evidenzia che la valutazione dei saggi è stata messa in dubbio prima ancora di conoscerne le motivazioni. I saggi hanno vagliato le candidature misurando il consenso, con le consultazioni, raccogliendo le indicazioni di voto formalmente deliberate ma anche proposte e riflessioni: il verdetto, arrivato giovedì scorso, è l’ammissione solo di Edoardo Garrone e di Emanuele Orsini al voto di designazione del 4 aprile.

Le ragioni di questa decisione, ed in particolare la misura del consenso così come è stata riscontrata dai saggi, verranno rese note domani - sempre riservatamente all’interno di Confindustria - con una relazione al Consiglio generale. È una riunione attesa soprattutto per il confronto diretto tra i componenti del Consiglio - che due settimane dopo voteranno per designare il nuovo presidente di Confindustria - ed i due candidati che illustreranno il loro programma. Si preannuncia come un passaggio dell’iter che non sarà per nulla solo formale: quanto saranno convincenti i due candidati, giovedì, di fronte alla platea di elettori, può essere cruciale in uno scenario in cui, ad oggi, è probabilmente determinante il voto di chi è ancora indeciso. 

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