Confindustria: Brescia rinnova il patto con Bergamo

L’alleanza tra Brescia e Bergamo – due tra le aree economiche più forti e dinamiche del Paese – prosegue anche dopo l’anno di Capitale Italiana della Cultura e fa un altro, importante, passo avanti. Per la seconda volta le territoriali di Confindustria Brescia e Bergamo terranno l’assemblea congiunta.
Data e luogo sono ancora da definire (potrebbe essere il 7 novembre, per la location si guarda all’area del Sebino o del Garda). La decisione arriverà dal Consiglio di presidenza, in programma domani sera in via Cefalonia. Chiariamolo subito: non c’è nessuna fusione in vista tra le due territoriali, la scelta segue un’ottica puramente strategica. Il sistema economico sta infatti attraversando un momento estremamente delicato con due tra i principali comparti in forte crisi: la sidermetallurgia e la filiera automotive che deve fare i conti con una complessa transizione all’elettrico.
Cuore produttivo europeo
«Brescia e Bergamo insieme, rappresentano il cuore produttivo dell’Europa. La dimensione può fare la differenza – spiega il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, nel corso di una pausa del Forum Teha di Cernobbio –. Due territori che in termini economici hanno molte similitudini, ma che spesso, negli ambienti istituzionali, non trovano spazi di dialogo e soffrono di una sotto rappresentazione».
Il presidente spiega con i numeri questo primato: «La piattaforma industriale Brescia-Bergamo vale più di 90 miliardi di euro; nella sola manifattura contiamo 281mila addetti, 170mila solo nella meccanica. Un territorio aperto all’internazionalizzazione, con l’export che supera i 40 miliardi».
Brescia e Bergamo sono l’«officina super specializzata» d’Europa in grado di attirare investimenti. «L’obiettivo non è far sapere a tutti quanto siamo bravi – chiosa Gussalli Beretta –ma fare comprendere al mercato che tra Brescia e Bergamo c’è tutto quello che serve per produrre qualsiasi cosa, per qualsiasi settore. Le nostre imprese, i nostri territori sono pronti ad accogliere domanda, investimenti, partner per sviluppare insieme il futuro». «È altrettanto importante fare sentire la nostra voce in Europa e presentarci uniti e più forti alle istituzioni. Vogliamo contare di più».
La nuova globalizzazione
Cosa fare quindi? Come muoverci? Gussalli Beretta ha la sua strategia: «Siamo entrati in una era di nuova globalizzazione, sempre profonda, molto più complessa, funzionante a blocchi regionali. Leggere in anticipo gli eventi, diventa un compito prioritario».
Ecco perché il primo atto concreto della collaborazione tra Brescia e Bergamo è stato mettere in sinergia i rispettivi uffici studi: «Con la presidente Giovanna Ricuperati c’è piena assonanza. Abbiamo affidato a Franco Mosconi, professore di Economia Industriale dell’Università di Parma, la redazione di uno studio per comprendere i punti di forza e di debolezza del sistema». Lo studio verrà presentato in assemblea. Il focus sarà l’Europa: se ne discuterà con ospiti di alto livello.
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