Economia

«Con il nuovo Codice della crisi oggi si tutela il valore dell’impresa»

Anita Loriana Ronchi
A Gardone Riviera la due giorni organizzata dall’Ordine dei commercialisti
Il comitato scientifico - © www.giornaledibrescia.it
Il comitato scientifico - © www.giornaledibrescia.it
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Celebra 35 anni il Congresso di studio sul Codice della Crisi d’impresa, promosso dall’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Brescia, i cui lavori si sono aperti ieri e proseguono oggi con il ritorno al Grand Hotel di Gardone Riviera.

Un traguardo storico per il più longevo appuntamento italiano sul tema, che si conferma punto di riferimento nazionale per studiosi, professionisti e operatori del diritto impegnati nella gestione e nell’analisi della crisi economica e aziendale. Lo ha ribadito il presidente dell’Ordine, Severino Gritti, con Graziella Canditti, coordinatrice del comitato scientifico dell’evento. Sono intervenuti diversi rappresentanti istituzionali (l’assessore regionale Simona Tironi; il presidente della Provincia, Emanuela Emanuele Moraschini; Stefano Scati, presidente Tribunale di Brescia; Anna Tripoli per Confindustria Brescia; Giuseppe Malinconico, direttore provinciale Agenzia delle entrate; Francesca Bazoli, presidente Guber Banca; Antonella Vairano, dirigente della Cciaa Brescia e Cristian Carini, docente di UniBs).

Il punto

«Salutiamo con soddisfazione questo traguardo del Congresso - ha detto il presidente Gritti -, che, nel corso degli anni, ha visto ampliarsi la parte sia di contenuto, sia di confronto. Pensiamo di offrire, per argomenti e qualità dei relatori, una buona opportunità di conoscenza e approfondimento sul Codice entrato in vigore tre anni fa, cui partecipano professionisti, magistrati, accademici, imprenditori. Un focus speciale - prosegue - è dedicato alle novità, come il Correttivo-ter, che rende più appetibile, flessibile e vicino alle esigenze delle imprese il Codice stesso. Ricordo che la giornata di sabato è organizzata dalla Sezione crisi del Tribunale di Brescia (ex Sezione fallimentare), con cui abbiamo ripreso un’attiva e proficua collaborazione».

Un doppio profilo, aziendalistico e sociale: questa l’anima del nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, che supera la logica liquidatoria della precedente legge. Lo sottolinea Michele de Tavonatti, consigliere nazionale Odcec: «Il fine prioritario, oggi, è tutelare il valore dell’impresa, la cui chiusura comporterebbe non solo un problema per investitori e creditori, ma anche la perdita di posti di lavoro, quindi di risorse per le famiglie. Una situazione che si vuole invece prevenire e risolvere con gli istituti interni al Codice, garantendo una continuità alla realtà imprenditoriale. E qui – conclude de Tavonatti - entra in gioco la tempestività nel rendersi conto della crisi: in altre parole, un cambio di mentalità e di visione».

Tra le recenti novità del Codice, è stata analizzata dai maggiori esperti del settore la cosiddetta «composizione negoziata della crisi», in vigore dal 15 luglio 2022 (più volte modificata), che consente all’imprenditore, al verificarsi di determinate condizioni, di accordarsi con i creditori per prevenire il default aziendale. Molto interessante è risultata, altresì, la «transazione fiscale», strumento specifico per il pagamento dei debiti erariali e contributivi. Particolarmente apprezzato, poi, il rinnovato confronto con l’Università e con i magistrati della sezione imprese e procedure concorsuali del Tribunale di Brescia.

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