Economia

Coldiretti: «Con il caldo calata del 20% la produzione del latte nel Bresciano»

Per via delle temperature elevate le vacche stanno mangiando poco e bevendo molto. Installati ventilatori nelle stalle
SOFFRONO ANCHE LE STALLE
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Il forte caldo di questi giorni sta mettendo a dura prova anche le vacche da latte nelle stalle bresciane, tanto che gli allevatori hanno dovuto installare doccette e ventilatori per rinfrescare gli animali.

Coldiretti fa sapere che a causa delle temperature molto elevate nel nostro territorio la produzione del latte è calata del 20% rispetto alla media: «Le vacche stanno producendo fino al 20% in meno rispetto ai periodi normali, a causa delle alte temperature. Il clima loro ideale infatti è fra i 22 e i 24 gradi, mentre oltre questo limite mangiano poco, bevono molto e producono meno latte» viene spiegato in una nota. Ogni animale, secondo quanto riportato da Coldiretti, è arrivato a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 litri dei periodi meno caldi. 

Nelle stalle bresciane viene prodotto il 12% del latte a livello nazionale. Qui la situazione risente di un anno entrato nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi alla media storica, che secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi lo classifica al terzo posto per le temperature più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni. «Per combattere questa situazione, alla razione alimentare abbiamo aggiunto un integratore a base di sodio e magnesio per idratare e mantenere bassa la temperatura corporea delle vacche per ad affrontare le fasi più calde della giornata - ha detto Angelo Bettoni, allevatore di Torbole Casaglia -. Sono anche entrate in funzione le doccette poste vicino alla corsia di alimentazione per incentivare gli animali ad avvicinarsi alla mangiatoia ed è attiva anche la ventilazione nelle zone di riposo degli animali».

«Con il perdurare del gran caldo, è essenziale garantire il benessere degli animali – conferma Giovanni Martinelli, allevatore di Borgo San Giacomo e vicepresidente di Coldiretti Brescia - le ventole per l’areazione sono sempre accese ed è attiva sulle mangiatoie anche la nebulizzazione di acqua fresca sugli animali».

 

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