CodicePlastico: la software house in stile artigianale

Amano definirsi una software house «artigiana». Vale a dire, dedita ad un lavoro di tipo sartoriale, come se il software fosse qualcosa da «cucire addosso» al cliente in funzione del modello di business che lo caratterizza e degli obiettivi che vuole raggiungere. Anche il nome della srl, «CodicePlastico», richiama questa filosofia: scrivere codici (che poi, in soldoni, sono il linguaggio informatico) in maniera plastica e flessibile, così da renderli adattabili alle diverse esigenze.
Una sorta di marchio di fabbrica, quello della personalizzazione, che alla software house di via Branze è valso una crescita importante, sul fronte della clientela ma anche delle risorse interne e del fatturato.
La storia. Fondata nel 2009 da Emanuele Delbono e Alessandro Melchiori, ingegneri informatici bresciani con all'attivo già una buona esperienza nella consulenza, la srl cresce in fretta: dalla sede di via Mantova, dove operavano in 3, si trasferisce negli stabili antistanti l'Università di Ingegneria e nel giro di qualche anno la squadra arriva a contare 12 persone, 9 uomini e 3 donne, in prevalenza under 40 e per lo più reclutati proprio all'interno dell'ateneo bresciano. Per lo più, perchè qualcuno viene anche da fuori: CodicePlastico (che di plastico evidentemente non ha solo il nome) adatta infatti la filosofia di plasmabilità anche alle modalità di lavoro, e consente ai dipendenti di operare in remoto. È il caso di una persona che lavora da Bologna. E sarà quello della nuova risorsa che arriverà a maggio. «Se la tecnologia ci dà questa possibilità perché non utilizzarla», commenta Delbono che annuncia che prima dell'estate avvieranno un'altra selezione, e che anche in quel caso sarà aperta su tutta Italia. Poi, la «rosa» dei dipendenti sarà quasi chiusa.
«Proprio in virtù del modello artigianale che ci siamo dati, difficilmente potremo crescere molto numericamente - spiega Melchiori -. Ci importa invece mantenere sempre alta la qualità». Per farlo, CodicePlastico presta molta attenzione alla formazione: ogni dipendente ha un budget da poter spendere in corsi e conferenze, mentre il venerdì è dedicato all'autoformazione. Il business. Anche il business lievita, complice la capacità di adattarsi ai settori più disparati: dai 500 mila euro di fatturato di 3 anni fa è arrivato al milione e 200 mila euro stimato per il 2018.
La versatilità insomma pare funzionare: l'azienda realizza software per comparti che spaziano dalla finanza d'impresa all'e-commerce ai sistemi backend per la gestione di cataloghi moda, passando anche per il monitoraggio sulle strade. Uno dei progetti più complessi ai quali sta lavorando, ad esempio, è quello per la Velocar di Castiglione, azienda specializzata in apparati per il controllo del traffico veicolare: dopo aver realizzato il software (in uso anche sulle strade bresciane) che controlla le auto di passaggio e ne verifica le caratteristiche amministrative e investigative, ora ne sta sviluppandone uno in grado di individuare anche le classi di inquinamento.
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