Economia

Cissva, Paola Pezzotti eletta presidente

Giancarlo Panteghini lascia dopo quindici anni Cambio condiviso da Coldiretti e Confagricoltura
Cissva - © www.giornaledibrescia.it
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Si apre una nuova era per la Cissva: dopo quindici anni al comando il presidente Giancarlo Panteghini ha passato il testimone a Paola Pezzotti, sindaco di Sulzano e presidente della Comunità montana del Sebino. Un passaggio complicato, arrivato dopo alcuni mesi di trattative, con una situazione, sia in generale sia all’interno della cooperativa, non del tutto rosea. Le difficoltà di Cissva e le tensioni all’interno della cooperativa sono emerse anche ieri nell’assemblea dei soci. È per questo che lo stesso Panteghini, nel suo intervento, ha parlato della necessità di «intraprendere una riorganizzazione produttiva, commerciale e amministrativa» dell’azienda. Compito che spetterà a Pezzotti, un nome istituzionale «di garanzia», scelto in accordo tra tutte le organizzazioni di categoria.

Nomi e numeri. All’approvazione del bilancio, che riporta un valore della produzione di 8,5 milioni (erano nove l’anno precedente) e un attivo di poco superiore ai 5milioni (era 5,65 nel 2017) è seguita la votazione: la lista unitaria da nove nomi ha ottenuto la grande maggioranza dei consensi. A Governare Cissva con Pezzotti, nel prossimo triennio, ci saranno Gioachino Antonioli, Daniele Borghesi, Amedeo Della Noce, Fabio Ducoli, Riccardo Porcini, Marcella Ravelli, Marina Selvatico e Paolo Sterli. «Da qui apriamo un nuovo momento di Cissva - ha esordito la neo presidente -, anzitutto ringrazio per la fiducia come rappresentante istituzionale. Qui ci sono grosse potenzialità e va garantito il reddito alle aziende: il nostro obiettivo è la qualità. So che si dovrà lavorare a testa bassa, ma non mi spaventa. È un percorso di fiducia reciproca, il cda proporrà azioni concrete per risolvere i problemi e le criticità finanziarie».

I commenti. Pezzotti è appoggiata in particolare da Coldiretti: «In questi mesi abbiamo creato le condizioni perché ci siano azioni a sostegno che non costeranno ai soci - ha dichiarato il presidente nazionale Ettore Prandini -: l’importanza d’avere una presidenza istituzionale ci permetterà di interloquire con le istituzioni. Oggi ci serve un piano industriale e nuovi investimenti, perché ci sia un giusto reddito economico per le aziende». Sulla stessa linea il presidente di Confagricoltura Giovanni Garbelli, alla sua prima in Cissva: «Sono momenti difficili, ci troviamo non per imporre nomi ma per l’esigenza dei soci di coordinare queste cose nuove. Non parliamo del passato ma del futuro e facciamo un po’ più di squadra, le condizioni ci sono». Per parte sua, il presidente di Confcooperative Marco Menni ha sottolineato che «tutto il cda è composto da soci, nessuno viene da fuori e la prima cosa che vogliono fare è rilanciare Cissva, restando qui e trovando le risorse». Il rinnovamento è stato così profondo che, nonostante la disponibilità del vecchio collegio sindacale a ripresentarsi, con in testa il presidente Giacomo Ducoli, la scelta è stata di cambiarlo completamente, dando l’incarico a Marco Orazi.

Il piano industriale, elaborato dalle organizzazioni sindacali, è già delineato col supporto della struttura tecnico-gestionale della Centrale del latte di Brescia. La preoccupazione dei soci, ma anche della realtà camuna, è che ora Cissva diventi troppo «orientata su Brescia». Ora la parola, però, passa al nuovo corso.

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