Economia

Cippato e sansa di olive per la centrale termica che riscalda le serre Dester

Impianto di cogenerazione per trasformare gli scarti in energia elettrica nell'azienda di Manerba del Garda. Investimento di 1,5 milioni
I tre fratelli di manerba del Garda: i florovivaisti Fausto Dester con le sorelle Chiara e Laura - Foto © www.giornaledibrescia.it
I tre fratelli di manerba del Garda: i florovivaisti Fausto Dester con le sorelle Chiara e Laura - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una grande centrale termica «green» alimentata a cippato e sansa di olive, capace di scaldare 8.000 metri quadri di serre per mezzo dell’acqua calda e di produrre energia elettrica. In tema di elettricità sostenibile siamo abituati a sentir parlare sempre di produzione con pannelli solari, ma la possibilità non è l’unica.

Nei mesi scorsi alla Dester Gardens di Manerba del Garda si è progettata l’installazione di una grande caldaia con impianto di cogenerazione, destinata a trasformare la combustione degli scarti di lavorazione dei giardini e dei frantoi della Valtenesi in 150 kiloWattora di energia elettrica e in 1,5 milioni di Kilocalorie.

La spesa

Come spiegato dal titolare Fausto Dester «l’investimento sarà di 1 milione e mezzo di euro e dovrebbe ripagarsi tra incentivi e risparmio sulle bollette di gas e luce nell’arco di otto-dieci anni». La nuova centrale è destinata a garantire calore e luce alle 10.000 piante di aloe «vera» e «arborescens» coltivate ogni anno nel vivaio di via Campagnola, il più grande d’Italia per l’aloe in vaso, da cui oltre che piante ornamentali destinate a chi vuole abbellire il suo giardino si ricavano numerosi prodotti terapeutici e cosmetici (estratti) che tramite il sito dedicato all’e-commerce (www.aloedester.com) raggiungono tutto il Paese.

Grazie a un’efficienza accresciuta dalla tecnologia la moderna centrale termica raggiungerà una produzione maggiore del fabbisogno del vivaio gardesano, e per mezzo della vendita dell’eccedente al Gse garantirà introiti ancora maggiori.

La prima centrale

Dai Dester l’idea di auto produrre energia comunque non è nuova. Il fondatore Giuseppe Dester - papà oltre che di Fausto anche di Chiara e Laura, la prima impegnata in amministrazione, la seconda nella coltivazione delle piante - ha precorso i tempi e installato la prima centrale nel 1986, utilizzando come combustibile la sansa essiccata delle olive, per una produzione (di 800.000 Kilocalorie) che però non prevedeva la generazione di corrente elettrica ma solo di acqua calda, a sostegno delle due caldaie alimentate a metano. A quella ne seguì una seconda, installata nel 2005, che aveva una potenza di un milione di kilocalorie.

«Il peso delle bollette di gas e luce stanno rendendo indispensabile l’auto produzione di energia rinnovabile - racconta Fausto Dester -. L’aloe è una pianta che in inverno non può stare al freddo, ma scaldare 8.000 metri di serre è diventato un impegno economico troppo impattante sui bilanci dell’azienda. Rivolgersi alla tecnologia avanzata della nuova centrale in arrivo è determinante, anche per ridurre sempre di più le emissioni dovute all’uso ausiliare delle caldaie a metano».

La coltivazione dell’aloe alimenta una vera e propria filiera cosmetica che coinvolge alcune aziende nella trasformazione e l’Università Cattolica di Piacenza per la ricerca. Le 15 persone al lavoro in via Campagnola non si occupano solo di coltivazione ma anche di progettazione (l’architetto Federica Rovati), costruzione e manutenzione di giardini. 

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