Economia

Ci sono fonderie al lavoro ad agosto per risparmiare sul caro bollette

Ferie anticipate a luglio per alcune aziende del Bresciano. I casi della Ariotti e della Fonderia di Torbole. Minore costo fino al 40%
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IN FONDERIA AD AGOSTO
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Forni fusori accesi ad agosto per risparmiare sulla bolletta energetica. È la scelta attuata da alcune fonderie bresciane che, per la prima volta, hanno deciso di spegnere gli impianti a luglio, lavorando invece nel tradizionale mese delle vacanze.

È così alle Fonderie Ariotti di Adro e alla Fonderia di Torbole. Una decisione straordinaria presa dagli imprenditori Roberto Ariotti ed Enrico Frigerio in virtù di una situazione eccezionale che le imprese, in particolare quelle energivore, stanno vivendo da mesi. Prima il Covid e il caro materie prime, poi la guerra in Ucraina con le conseguenze sul prezzo del gas e dell’energia. Le imprese corrono ai ripari come possono, cercando di garantire l’equilibrio fra produzione e conti.

Fonderie Ariotti

«È un anno di follia», esordisce Roberto Ariotti senza tanti giri di parole. Il riferimento è alla sequenza di problemi e alle crisi internazionali che stanno mettendo a dura prova il sistema produttivo. In gennaio le Fonderie Ariotti avevano sperimentato la settimana lunga: lavoro al sabato, quando alimentare i forni elettrici costa meno, riposo il lunedì e salario maggiorato. Un tentativo, sempre per ridurre il peso della bolletta. Allora la guerra in Ucraina era soltanto una brutta possibilità e l’energia costava meno di adesso.

«Purtroppo quel tentativo non ha funzionato e l’abbiamo interrotto dopo poco tempo», spiega Ariotti. «Le assenze per il Covid, la difficoltà di gestire i turni e il personale ci hanno costretti a fare un passo indietro». Nel frattempo la situazione si è aggravata. «Ho pensato di evitare la follia dei prezzi di luglio, decidendo di anticipare le ferie. Ho illustrato la proposta ai dipendenti - continua Ariotti - che hanno accettato senza nessun problema».

Già in una situazione «normale» il troppo freddo e il troppo caldo fanno schizzare la domanda di energia e dunque i prezzi. Che questa sarebbe stata un’estate difficile in questo senso, era prevedibile. «Anche prima della guerra giugno e luglio erano mesi in cui l’energia si pagava di più». Ad agosto, invece, con la chiusura di fabbriche e uffici, calano domanda e prezzi. «Abbiamo fatto una scommessa, faremo i conti a fine mese», afferma Ariotti. Ogni ora i prezzi cambiano «in maniera isterica». La speranza è di ridurre la bolletta fra il 30 e il 40%: significherebbe sborsare 300mila euro invece che 500mila.

«Speriamo che la Russia non tagli ulteriormente le forniture di gas». Si deve resistere, essere flessibili, pronti a lavorare in modo nuovo, considera Ariotti. L’inverno potrebbe essere ancora più duro.

Fonderia di Torbole 

A Torbole Casaglia, in luglio, la fonderia è rimasta chiusa tre settimane, il reparto meccanico due. Questa è un’azienda all’avanguardia nell’automotive, produce 14 milioni di tamburi e dischi di freni all’anno per marchi come Wolkswagen, Toyota, Stellantis, Kia, Hyundai. «Al di là delle oscillazioni del costo dell’energia - spiega Fulgenzio Razio, responsabile delle risorse umane dell’Ef Group -, sulla scelta di lavorare in agosto ha influito la nuova tariffazione, che prevede un sovrapprezzo nei mesi più caldi e in quelli più freddi».

Alla Fonderia di Torbole l’esperimento della settimana lunga non è stato attuato: qui si lavora già sei giorni, h 24, con turni di sei ore. «A luglio abbiamo risparmiato, lavorando in agosto riusciamo a produrre a costi contenuti. Per il futuro non possiamo sapere come evolveranno le cose».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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