Chiuso per coronavirus: anche i negozi di moda si fermano

Sono sempre di più i marchi di moda che hanno deciso di chiudere i loro negozi in tutta Italia. Il Gruppo Miroglio ha deciso la chiusura temporanea, a partire da oggi, di tutti i 900 punti vendita sul territorio nazionale dei brand Motivi, Oltre, Fiorella Rubino, Elena Mirò e Caractère, così come hanno scelto di fare Boggi Milano, Liu Jo, Coccinelle, Luisa Spagnoli con i suoi 150 punti vendita.
Il Gruppo Calzedonia già un paio di giorni fa aveva deciso la chiusura dei negozi al nord e ora invece ha messo in stop gli store di tutta Italia, fino al 3 aprile. Tra i tanti esercizi che stanno adottando la scelta di fermare le vendite in negozio si segnala anche Maxisport.
Coin, la più grande catena italiana di department store, ha deciso di chiudere tutti i suoi negozi a partire da domani, 12 marzo e fino al 22 marzo, e la propria sede centrale dal giorno successivo per tutelare «3.000 collaboratori e tutti i propri clienti». «L'esigenza di dare continuità alla gestione dell'attività produttiva per evitare ricadute economiche negative - spiega una nota - passa inevitabilmente in secondo piano».
Pure Rinascente ha deciso, a seguito del DCPM dell'8 marzo e delle richieste avanzate da diverse Regioni italiane, per fronteggiare l'emergenza legata alla diffusione del contagio da Covid-19, di chiudere tutti i suoi 9 Stores dislocati su tutto il territorio nazionale, da oggi al 3 Aprile. «Se le condizioni sanitarie e le disposizioni normative lo consentiranno - viene spiegato - saremo felici di poter anticipare la riapertura». Il Gruppo Trussardi, per tutelare la salute e il benessere di tutti e rafforzare il messaggio sociale #iorestoacasa, sospende tutte le attività commerciali in Italia «fino a quando l'attuale contingenza lo richiederà». La chiusura momentanea riguarda tutte le insegne del gruppo, inclusi il Ristorante Trussardi alla Scala di Milano e il Café Trussardi di Piazza della Scala 5. Inoltre, il Gruppo promuove lo smart working.
Soltanto ieri, l’Alfa Acciai aveva scelto di sospendere la produzione fino a data da destinarsi, sulla scorta di quanto fatto da numerosi negozi, locali e ristoranti bresciani. Scelte che vanno nella direzione di sospendere ogni attività per contrastare il coronavirus. Al momento è la Lombardia a premere maggiormente per fermare tutto, anche se la Confindustria regionale si è detta contraria. Si attende una decisione del governo.
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