Economia

Chiude la Spumador, se ne va un pezzo di storia

L'azienda, nata nel 1888 e ora di proprietà di un gruppo olandese, chiude i battenti. A Gussago la rabbia dei 36 lavoratori.
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La crisi fa cadere una nuova tegola, anzi due, sulla testa di 73 lavoratori bresciani. La prima arriva da Gussago: i timori della possibile chiusura dello stabilimento Spumador, annunciati dal Giornale di Brescia nelle scorse settimane, si sono tramutati in realtà. L'ufficialità è stata data ieri ai 36 dipendenti dalla proprietà, l’olandese Refresco Italy spa, nell’ambito di un piano di ristrutturazione e ridimensionamento dell’attività produttiva in Italia. Una chiusura prima dell’estate - quando è previsto il picco dei consumi di bibite - è molto improbabile. Lunedì e martedì i lavoratori hanno proclamato 3 ore di sciopero.

La seconda tegola arriva invece da Porzano di Leno dove la Aaral srl, società specializzata nella produzione di estrusi di alluminio per l’edilizia ha ufficializzato l’avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria per cessata attività a partire dal primo maggio per tutti e 37 i dipendenti. L’annuncio ha colto letteralmente di sorpresa i lavoratori della Bassa Bresciana che da ieri hanno incrociato le braccia. La protesta, con presidio delle portinerie, proseguirà ad oltranza fino a quando l’azienda non avrà pagato i tre mesi di stipendio arretrati.

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