Economia

Ceto medio in caduta libera dopo 7 anni di crisi

In Italia è passato dal 57% all'attuale 38%. La vendita delle biciclette ha superato, per la prima volta in 50 anni, quella delle auto
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Nel 2015 le famiglie italiane che appartengono alla classe media sono il 38,5% del totale, «in caduta rispetto al 57,1% rilevato nel campione del 2007», prima dello scoppio della crisi. Lo rileva l'indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2015, realizzata dal Centro Einaudi e da Intesa Sanpaolo. «Circa 7 milioni di italiani (3 milioni di famiglie) - sintetizza il rapporto - hanno perso durante la crisi del 2007-2014 l'ancoraggio economico che li legava alla classe media».

La crisi non ha quindi solamente bloccato l'ascensore sociale, ma ne ha provocato una discesa: «per la prima volta nella storia dell'Italia post-bellica una generazione di ceto medio dichiara di aver fatto un passo indietro rispetto ai propri genitori».

Scenario che ha provocato cambiamenti nei modelli di consumo: tra le altre cose, la ricerca segnala che «la vendita delle biciclette ha superato, per la prima volta in quasi un cinquantennio, quella delle automobili». Ora, comunque, ci sono i presupposti per ripartire. «Il 2015 e il 2016 - ha sintetizzato Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo - hanno condizioni estremamente favorevoli per un turnaround considerevole dell'economia».

È necessario che il governo prosegua nella strada delle riforme e che si faccia tutto il possibile per consolidare la ripresa. «È importante - ha concluso - il ruolo della stabilità delle istituzioni europee. Bisogna ricreare un senso di appartenenza all'Europa, così da migliorare le prospettive e permettere alle famiglie di destinare ai consumi parte della ricchezza che oggi va al risparmio».
 

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