Cembre con Bian.Co apre il business dei caricatori per i veicoli elettrici

Indietro non si torna e, volenti o nolenti, le auto elettriche saranno il futuro della mobilità, anche in Italia. Ecco spiegata la grande attenzione rivolta dagli operatori al business delle colonnine di ricarica e degli «EV changers» per ricaricare i veicoli in ambito privato. Tra le società che muovono in questa direzione c’è anche Cembre, che nei mesi scorsi ha lanciato il nuovo brand Bian.Co, linea di «wallbox», ovvero stazioni di ricarica per uso privato in diverse versioni.
Per il gruppo guidato da Giovanni Rosani - che da sempre produce capicorda, sistemi per la compressione, sistemi di siglatura industriale e pressacavo - è stato logico e naturale guardare a questo settore promettente. «Siamo da sempre fornitori di componenti per chi produce colonnine e wallbox, la nostra esperienza è ultradecennale e questo rappresenta una nicchia importante - dichiara il presidente -. Per questa ragione abbiamo inserito a catalogo la nuova linea prodotti Bian.Co, progettata da Cembre, ma al momento la produzione viene realizzata all’estero su nostre specifiche».
I data center
Colonnine di ricarica, ma non solo. L’altra area che Cembre sta presidiando con attenzione è quella della componentistica per la realizzazione di «data center». «In Inghilterra abbiamo raggiunto ottimi risultati in questa nicchia - spiega ancora Rosani -. L’elettrificazione dei data center è particolarmente delicata, servono connettori e sistemi di siglatura per cavi di alta qualità».
Fondata a Brescia nel 1969 da Carlo Rosani, Cembre è oggi una realtà internazionalizzata. Gli ultimi dati ufficiali, al 31 ottobre 2024 segnano un fatturato consolidato progressivo in crescita del 3%, rispetto ai primi dieci mesi del 2023, mentre nei primi nove mesi il risultato operativo lordo pari al 28,9% dei ricavi.
Alla capogruppo con sede in via Serenissima a Brescia si affiancano sette società controllate: la produttiva inglese (Cembre Ltd di Birmingham) e le commerciali in Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti. Nel 2024 sono state aperte due nuove filiali commerciali: quella di Eindhoven nei Paesi Bassi e Shanghai, in Cina.
Il Made in Brescia in Cina
«L’obiettivo è servire meglio queste due aree per noi strategiche - spiega Rosani -. Il mercato cinese è difficilissimo, ma lo scorso anno abbiamo sviluppato prodotti specifici per il mercato asiatico sia in ambito ferroviario sia in ambito industriale. Si tratta di soluzioni altamente tecnologiche, di grande qualità e naturalmente made in Brescia: tutto quello che vendiamo in Cina viene prodotto nello stabilimento di via Serenissima».
Innovazione di prodotto, ma anche e soprattutto di processo: nelle scorse settimane nel magazzino automatizzato è stato installato un nuovo braccio manipolatore robotico in grado di muoversi in modo autonomo e prelevare 600 scatole all’ora, tagliando così i tempi d’attesa.
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