Campi allagati, seminativi in tilt: «Sono a rischio molte colture»

Sono oltre 70 gli eventi estremi tra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate e tempeste di vento che si sono scatenati in Lombardia solo nell'ultima settimana. «Da Nord a Sud, da Est a Ovest - precisa Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia - le campagne in queste ore sono sott’acqua, sommerse dai quantitativi eccezionali di pioggia caduta negli ultimi giorni. Impossibile per gli agricoltori entrare in campo e procedere con i lavori stagionali.
Una situazione che sta mandando in tilt le semine per mais, riso e soia, danneggia i prati da destinare a foraggio per gli animali, blocca i trapianti di pomodoro e la crescita dei meloni, espone al pericolo asfissia le coltivazioni di orzo e frumento e rende le piante più fragili di fronte agli attacchi di funghi e parassiti. Se la situazione non cambia, c’è da credere che mancherà il prodotto».
Senza dimenticare le difficoltà degli apicoltori, costretti a fronteggiare una primavera difficile tra eccesso di precipitazioni e temperature basse, con cali produttivi ormai inevitabili sulle prime produzioni come acacia, tarassaco e millefiori primaverili. «Siamo di fronte - sottolinea Laura Facchetti - ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione del clima con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che si abbatte su un territorio reso fragile anche dal consumo di suolo».
La zootecnia
Non migliore la situazione della zootecnia, il cui quadro è preoccupante. Il maltempo ha provocato danni a allevamenti e stalle. La violenta pioggia ha reso, in varie aree, impraticabili le strade di campagna. Risultano così a forte rischio gli approvvigionamenti (mangime e foraggio) per il bestiame, mentre si registrano non poche difficoltà anche nel trasporto del latte. Questi ulteriori danni aggravano ancora di più la grave crisi che sta attraversando l’agricoltura. Per gli imprenditori crescono le difficoltà, visto che non è stato rifinanziato il Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. Una mancanza che oggi rischia di essere pagata a caro prezzo dai produttori agricoli.
Per Oscar Scalmana, vice presidente di Confagricoltura Brescia e al vertice di Agridifesa «il cambiamento climatico impone l’adeguamento degli assetti normativi in vigore. A tal fine, è già stata avviata una riflessione in vista della presentazione di una proposta di revisione del decreto legislativo n. 102 del 2004. L’obiettivo è favorire la diffusione delle polizze assicurative; ridurre il costo a carico degli agricoltori; puntare su una più stretta collaborazione tra pubblica amministrazione e sistema assicurativo per accelerare le procedure di ristoro dei danni. Il tema della gestione del rischio va posto anche a livello europeo.
Infatti - spiega Scalmana - la vigente riserva di crisi della Pac dovrebbe essere destinata, con una dotazione accresciuta, a supportare in termini finanziari le iniziative assunte dagli Stati membri. A fronte dell’instabilità dello scenario internazionale, la sicurezza alimentare è tornata ad essere requisito strategico. Di conseguenza, la rapida ripartenza dell’attività produttiva nelle imprese agricole colpite da eventi diventa un obiettivo comune».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
