Economia

Calzificio DèPio lancia DèMask, la maschera che elimina il virus

Sviluppata a partire da un brevetto svedese ha permesso di riconvertire parte della produzione
La mascherina lanciata dal calzificio di Botticino - © www.giornaledibrescia.it
La mascherina lanciata dal calzificio di Botticino - © www.giornaledibrescia.it
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Non tutte le mascherine sono uguali. Certo non al tempo del Covid-19, quando l’urgenza di limitare il contagio ha portato il mercato a proporre una miriade di soluzioni diverse, che vanno dalle classiche chirurgiche monouso alle famigerate FFp2 e FFp3 (con o senza valvola) sino alle mascherine lavabili in lavatrice, non di rado appannaggio di realtà produttive del tessile che hanno riconvertito parte della loro produzione a questa inedita emergenza.

Esattamente come ha fatto lo storico calzificio DèPio che, però, è andato anche oltre, dando vita ad un’inedita mascherina «antivirale» sviluppata partendo da un brevetto svedese. Già dai primi di marzo, infatti, DèPio ha iniziato a lavorare al progetto di una mascherina che fosse contemporaneamente performante e portatrice del suo stile. Dopo due mesi intensi di collaborazione con i suoi partner del distretto bresciano (fornitori storici di macchinari e materie prime) lo storico calzificio di Botticino ha messo a punto una mascherina ergonomica dal riconoscibile design contemporaneo, che (non a caso) ha battezzato DèMask, giocando sull’assonanza con l’inglese.

«La paura in sé nasconde una risorsa vitale: l’energia del saper fare», commenta la titolare del Calzificio DèPio, Mary Chiaruttini, nel sottolineare la propensione della sua impresa a guardare sempre avanti. DèMask è realizzata internamente con filati anti-batterici intrecciati con fibre di rame batteriostatiche ed è tessuta esternamente con cotone idrorepellente. Volendo fornire alla comunità non un semplice accessorio, ma una protezione efficace, il calzificio ha quindi individuato un innovativo trattamento antivirale, un brevetto svedese in grado di eliminare nell’arco di due ore l’eventuale virus depositatosi sulla mascherina.

DèMask, sottoposta a test di laboratorio, ha ottenuto il riconoscimento di capacità filtrante pari al 95%. Inoltre, essendo riutilizzabile, senza bisogno di essere lavata ogni volta che viene indossata, risulta essere molto meno impattante sull’ambiente rispetto alle mascherine usa e getta o a quelle riutilizzabili che a differenza richiedono frequenti lavaggi, anche con candeggina. Conoscendo il Dna dell’azienda bresciana, non poteva mancare l’attenzione anche ai più piccoli: DèPio ha infatti sviluppato le taglie delle mascherine anche a protezione dei bambini a partire dai 6 anni.

Il Calzificio DèPio, vale la pena di ricordarlo, è uno dei pochi calzifici italiani che ad oggi può vantare 70 anni di attività mantenendo tutto il ciclo di lavorazione al suo interno: fondato nel 1949 da Pio Chiaruttini (da cui il nome DèPio, ovvero calze di Pio) ed oggi guidato dalla figlia Mary, rappresenta una nicchia di mercato di alta gamma, con un brand è oggi sinonimo di ricercatezza ed unicità e il cui segreto sta proprio nella continua ricerca di materiali innovativi. Che anche nel caso di DèMask non ha deluso.

 

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