Economia

Caldaia o pompa di calore, 110% se c'è il salto di due «classi»

Gli esperti della Fondital: anche tutto l'impianto può godere della detrazione del decreto Rilancio
Due cuori e una caldaia. Meglio se nuova e efficiente
Due cuori e una caldaia. Meglio se nuova e efficiente
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Quando pensiamo a ristrutturare la nostra casa o il condominio immaginiamo ponteggi e lavori edili. Il cuore «pulsante» degli interventi di efficientamento energetico previsti nel bonus del 110% però è la sostituzione del sistema di riscaldamento, quindi principalmente di caldaia o pompa di calore, ma anche di caloriferi, termostato e contabilizzatori dei consumi.

Tecnologia. Avere una caldaia tecnologicamente avanzata è la prima garanzia di un ambiente ben riscaldato anche nell'inverno più rigido, e di risparmi in bolletta, perchè quella a «condensazione» riutilizza il calore prodotto e lo trattiene più a lungo, richiedendo meno combustibile. Per accedere al Superbonus del 110% è indispensabile effettuare uno dei lavori che la norma del Decreto Rilancio definisce «trainanti», ossia principali, e la sostituzione della caldaia è uno di questi. Determinante nella concessione dello sgravio è anche l'obbligo che i lavori garantiscano all'edificio il miglioramento di almeno due classi energetiche. Il salto va dimostrato con l'Attestato di prestazione energetica ante e post-intervento, rilasciato da tecnico abilitato.

Gli esperti. A entrare nello specifico della vasta materia ci hanno aiutato anche i consulenti di Fondital, il gruppo di Vobarno è leader a livello internazionale dei sistemi di riscaldamento. Non a caso il marchio Fondital è garanzia di tecnologia ed efficienza per una lunga serie di prodotti. «Il Decreto Rilancio ha creato nel settore termosanitario concrete opportunità legate alla cessione del credito e del finanziamento al consumo - spiegano gli esperti del gruppo si Vobarno -. L'utente può beneficiare di varie tipologie di detrazione dal 50% fino al 110% in base alla tipologia di intervento attuato. Sostituendo soltanto la caldaia a condensazione in classe A non sarà possibile usufruire del bonus 110%, perché serve fare il salto di due classi energetiche, ma in base agli accessori abbinati verrà determinata la detrazione, se del 50 o del 65%. Installando per esempio una nuova caldaia a condensazione classe A o una pompa di calore con valvole termostatiche, si potrà avere il 50%. Se in aggiunta alle valvole verrà installato un sistema di termoregolazione evoluta (Classe V o superiore) la detrazione passerà al 65%. Per chi vuole rinnovare tutto l'impianto, a questi prodotti possono essere accompagnati i radiatori».

La normativa. I lavori avvantaggiabili sono la sostituzione di caldaie esistenti con impianti destinati al riscaldamento, al raffrescamento nel caso di pompe di calore reversibili, e alla produzione di acqua calda sanitaria. Gli impianti devono essere dotati di caldaie a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto; pompe di calore ad alta efficienza anche con sonde geotermiche; apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica e concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento; sistemi di micro-cogenerazione che consentano un risparmio di energia primaria di almeno il 20%; o anche collettori solari. Tra le operazioni coinvolte nella detrazione non manca lo smaltimento dell'impianto sostituito o la sua bonifica.

La spesa ammissibile al super bonus prevede spese non superiori a 30.000 euro per case e appartamenti e 20.000 euro per le aree comuni degli edifici. La cifra di 20.000 euro va moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l'edificio, per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari. Il tetto diventa di 15.000 euro per gli edifici composti da più di otto unità.

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