Economia

Brighenti, presidente Ascab: «Spedizioniere, un ruolo che si trasforma»

La Redazione Web
Uno dei tanti impegni di questa posizione è quello di informare le aziende che fanno import ed export sui rischi del franco fabbrica
Andrea Brighenti
Andrea Brighenti
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«Prima di entrare nel merito degli argomenti – afferma Andrea Brighenti, presidente Ascab (Associazione spedizionieri corrieri autotrasportatori bresciani), –, desidero informare che Ascab, l’Associazione che presiedo quest’anno compirà 50 anni: è stata costituita il 10 ottobre del 1975 e mi fa piacere ricordare che mio padre Alberto fu tra i fondatori.

Da anni – prosegue –, in particolare dal 2020 con la crisi pandemica, e successivamente con le crisi politiche, geo-economiche, conflitti tuttora in essere e guerre commerciali, stiamo vivendo un periodo di incertezze e abbiamo visto aumentare eccessivamente le misure restrittive del commercio internazionale, rispetto a quelle che erano in vigore nel periodo precedente al 2020».

I flussi

Uno scenario che ha portato ad una fase di rallentamento, rispetto al libero fluire delle merci e la situazione geo-politica che si sta riscontrando attualmente tra il conflitto russo-ucraino, le tensioni in Medio Oriente e l’amministrazione americana, non fanno che accelerare e rendere ulteriormente complesso il quadro del mercato internazionale. Il presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto, fornisce un dato: quasi 3000 misure restrittive al commercio internazionale sono state introdotte nel 2024 in tutto il mondo. «Ciò implica un’assunzione di doveri – prosegue Brighenti – e una approfondita conoscenza delle norme per cui il ruolo dello spedizioniere si va trasformando per integrare questo ruolo di consulenza e di assistenza, fornendo un servizio che eviti, in caso di errori, conseguenze molto gravose sia in termini di sanzioni penali, sia economiche».

Il punto

Uno dei tanti impegni, di lunga data, dello spedizioniere è quello di informare le aziende che fanno import ed export sui rischi del franco fabbrica, visto che ancora oggi domina la logistica italiana. Le situazioni da affrontare sono molteplici e dipendenti dagli umori mondiali, per cui «penso che essere in contesti nazionali e internazionali, come nel nostro caso Fedespedi e Confetra, oltre ad avere la possibilità di conoscere i dati economici, commerciali, trasportistici, che sono significativi per il nostro settore, ci permetta di avere un’idea di futuro nel quale non possono mancare i giovani».

Necessità

In evidenza c’è il ricambio generazionale e la ricerca del personale, che, per la peculiarità del lavoro degli spedizionieri e autotrasportatori, deve essere motivato e preparato a situazioni che si modificano a seconda degli eventi globali. «Abbiamo intrapreso con le scuole tecniche del territorio, in particolare I.I.S. Astolfo Lunardi e Istituto Piamarta un percorso di docenze che si è concluso in modo soddisfacente – riferisce Andrea Brighenti –, confermato dall’attenzione degli studenti. Inoltre abbiamo aderito alla Fondazione tecnica Its Move, Istituto Tecnico Superiore specializzato nella formazione nel campo della logistica. In conclusione: la nostra parola chiave rimane sempre "resilienza" e noi siamo resilienti».

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