Economia

«Brescia corre, ma è allerta materie prime, energia e logistica»

Il presidente Franco Gussalli Beretta: «Abbiamo retto l’impatto del Covid, ora va colta l’opportunità del Pnrr»
E' ALLARME COSTI ENERGETICI
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«La situazione è sostanzialmente positiva, ma ci sono alcune nuvole all’orizzonte». Per il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, questi fatidici «punti neri» nel nostro futuro non sono tre semplici spauracchi, bensì tre elementi determinanti per la crescita del nostro territorio: sono i rincari e la carenza di materie prime, l’impennata dei costi energetici e le lacune della rete logistica, asset di primaria importanza per un territorio vocato all’export come il nostro.

Nel consueto appuntamento di fine anno, il leader degli industriali ribadisce il valore e la forza del sistema Brescia, «che ha retto l’impatto della crisi da Covid-19». Nel 2021, i ricavi delle aziende associate alla territoriale di Confindustria riportano una crescita del 23% rispetto al 2020 e del 12% sul 2019. Un trend influenzato dall’export, «che continua a essere uno dei nostri principali motori» sottolinea Beretta e, inevitabilmente, anche dai forti rialzi dei prezzi delle materie prime industriali.

«In questa fase - puntualizza una nota dell’associazione di via Cefalonia - la ripresa delle attività economiche post Covid è stata caratterizzata da una caotica ricostruzione delle filiere globali, che si è riverberata sui prezzi delle materie prime e dell’energia». E qui veniamo ai punti dolenti.

Il punto

Il Consiglio di presidenza: da sinistra Gnutti, Triva, Astori, Capitanio, Torchiani, Beretta, Mangiavini e Zini - © www.giornaledibrescia.it
Il Consiglio di presidenza: da sinistra Gnutti, Triva, Astori, Capitanio, Torchiani, Beretta, Mangiavini e Zini - © www.giornaledibrescia.it

«Con i prezzi così elevati di elettricità e gas - non nasconde Beretta - è alto il rischio (per chi non l’avesse già fatto) di un fermo degli impianti dopo la sosta natalizia. Dopotutto per alcune aziende energivore costerà meno chiudere gli impianti che lavorare con questi prezzi di energia e gas». Per capirci meglio, un recente sondaggio effettuato da Confindustria Brescia ha registrato rialzi dei costi del gas del 231% e del 166% dell’elettricità rispetto all’analogo periodo del 2019. Confindustria Brescia auspica quindi un urgente intervento del governo a tutela in primis delle aziende, ma contestualmente di tutto il nostro tessuto sociale. «Se le aziende si fermano, scatta la cassa integrazione e immancabilmente, a cascata, gli effetti si riversano su tutta la nostra comunità» chiude Beretta. Ieri, nella sede di via Cefalonia, a dimostrare l’impegno coeso di Confindustria, l’imprenditore bresciano era affiancato peraltro dai vicepresidenti Mario Gnutti (delega all’Internazionalizzazione), Stefania Triva (Innovazione e sviluppo digitale), Fabio Astori (Transizione ecologica e sicurezza), Roberto Zini (Relazioni industriali e welfare), Elisa Torchiani (Capitale umano) e Silvia Mangiavini (Legalità e bilancio di sostenibilità). Con loro anche il presidente del comitato Piccola Industria, Marco Capitanio e il direttore Filippo Schittone.

Auto e capitale umano

Tra gli altri temi portati all’attenzione dal presidente Franco Gussalli Beretta durante la giornata vi sono anche quello dell’automotive e del lavoro. «Il primo è un comparto che possiamo considerarecome una colonna portante del sistema Brescia - conferma il leader di Confindustria -. Il pacchetto clima Fit for 55 della Commissione europea ci preoccupa: il processo di elettrificazione tout court è miope, bisogna coniugare sviluppo e rispetto dell’ambiente grazie a un dialogo sempre più costruttivo tra produttori e istituzioni, evitando normative calate dall’alto di difficile attuazione. Non vi è poi da trascurare la costante carenza di chip che sta frenando la produzione di auto nel mondo».

Beretta sottolinea quindi il valore del capitale umano in questa particolare fase storica: «È un asset fondamentale per la nostra crescita, ma purtroppo oggi è sempre più difficile reperirlo: mancano i lavoratori e anche i profili professionali adatti allo sviluppo delle nostre imprese». Di conseguenza, i progetti di formazione ricopriranno un ruolo sempre più significativo. E non a caso, il Pnrr «rappresenta il fulcro» del rilancio dell’Italia e un’opportunità che Brescia non può farsi scappare. «Confindustria Brescia ha lanciato un tavolo di lavoro aperto a tutti i principali attori del sistema economico e istituzionale bresciano - chiosa Beretta - per che possa consentire di intercenttare i fondi previsti dal Pnrr attraverso progetti condivisi».

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