Bonus Giorgetti, «buona iniziativa ma le aziende diano una risposta»

«In questo momento, il Governo non ha le risorse necessarie per una riduzione del costo del lavoro che soddisfi le esigenze delle imprese e contestualmente quelle dei dipendenti. Il "Bonus Giorgetti" va comunque nella giusta direzione, ma si scontra con alcuni elementi di contesto, che vanno necessariamente superati».
Il giudizio di Francesco Seghezzi sul provvedimento che porta la firma del ministro dell’Economia tutto sommato è positivo. «È una buona opzione, che in parte risponde alle esigenze dell’attuale mercato del lavoro senza pesare troppo sul sistema previdenziale, ma non basta. Vivere solo di bonus non si può, così come ha poco senso congelare l’aumento dell’età pensionabile: serve una seria riforma del sistema previdenziale», aggiunge il presidente della Fondazione Adapt, nata su iniziativa dell’economista Marco Biagi nel 2000 con l’obiettivo di promuovere, in una ottica internazionale e comparata, studi e ricerche nell’ambito delle relazioni industriali e di lavoro.
Di quale supporto o eventuale modifica avrebbe bisogno il Bonus Giorgetti?
«Come le dicevo all’inizio, il provvedimento va a scontrarsi con alcuni elementi che contraddistinguono l’attuale fase congiunturale. Ritengo che il Governo si sia mosso nella giusta direzione, ma ora anche le imprese devono fare la loro partita: da parte loro è necessario un cambiamento della cultura aziendale e dei modelli organizzativi».
Addirittura?
«Io sono bergamasco e so che anche il mercato del lavoro bresciano lamenta una significativa distanza tra domanda e offerta. Le imprese hanno sempre più bisogno di competenze, ma devono essere consapevoli che sul mercato non ci sono giovani senza esperienza in grado di sostituire dal primo giorno di lavoro un loro operaio con trent’anni di anzianità aziendale. Questo è il salto culturale che va fatto ...»
E per ciò che concerne i modelli organizzativi?
«Le imprese devono trovare il modo di agevolare il passaggio generazionale in fabbrica. Faccio però una premessa: non ci sono riscontri che opzioni come il Bonus Giorgetti tengano lontani i giovani dal mercato del lavoro. Le imprese devono però "agevolare" in qualche modo (concedendo ad esempio il part time o riservando loro le mansioni meno usuranti) gli ultimi anni della carriera lavorativa dei loro dipendenti assicurandosi comunque da parte loro il trasferimento delle loro competenze ai neo assunti».
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