Economia

Bontempi Vibo, piano investimenti da 15 milioni: l’imperativo è crescere

Nel mirino c’è una nuova acquisizione. Nel 2021 l’utile del gruppo passa da 1,9 milioni a 4,2 milioni
L’ad Raoul Bontempi ed il dg Vittoriano Calomeni - © www.giornaledibrescia.it
L’ad Raoul Bontempi ed il dg Vittoriano Calomeni - © www.giornaledibrescia.it
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Quindici milioni di nuovi investimenti spalmati tra il 2022 e il 2023 ed una nuova acquisizione per trasformare in realtà il raddoppio del fatturato entro il 2025. Non si ferma, nonostante la difficile congiuntura economica nazionale ed internazionale, il progetto di «uscita dal nanismo industriale» portato avanti da un paio di anni dalla Bontempi Vibo di Rodengo Saiano, tra i principali produttori di viti e bulloni a livello europeo.

La crescita

Un progetto di allargamento del business per linee esterne ed interne che, vale la pena di dirlo, già mostra i suoi frutti, complici il trasferimento dello stampaggio a caldo della brianzola Fram (acquisita nel 2019) nel sito bresciano e l’entrata nella galassia del gruppodella lecchese Mi.Me.Af, storica realtà specializzata in diametri molto piccoli e commesse su disegno a taglio sartoriale acquistata invece nello scorso esercizio.

«Con queste operazioni riusciamo a garantire ai nostri clienti una gamma di prodotto che andando dai 5 millimetri standard sino ai 64 ha davvero pochi rivali in Europa», spiegano l’ad Raoul Bontempi ed il dg Vittoriano Calomeni, che snocciolano i numeri: nel 2021, la capogruppo chiude l’esercizio con ricavi a quota 54 milioni (erano 33 nel 2020), mentre il consolidato della holding della famiglia Bontempi, Finan Service, tocca quota 60 milioni, grazie anche all’apporto della neo arrivata Mi.Me.Af. In crescita anche l’utile, che per la Bontempi Vibo passa da 1,8 a 4,7 milioni di euro e per il gruppo da 1,9 a 4,2.

Importanti anche gli investimenti messi sul piatto nello scorso esercizio, con 4 mln spesi per inglobare e rimettere a regime la bulloneria lecchese ed altri 4 investiti invece nel raddoppio del magazzino automatizzato di Rodengo Saiano, che passa così da 11.400 posti pallet a 18.200. «E per il 2022 le prospettive sono anche migliori», proseguono i vertici di Bontempi Vibo, che parlano ad oggi di una impennata delle vendite che si aggira intorno al +40%.

L’acquisizione

A fare da faro, per l’esercizio in corso e per il prossimo, saranno da un lato una nuova acquisizione in Italia (sebbene sul nome dell’azienda le bocche restino cucite, i vertici confermano che potrebbe concludersi già entro l’anno) e dall’altro un «allargamento» del sito produttivo di Calabritto, in provincia di Avellino, dove l’azienda realizza per lo più la bulloneria più piccola.

«Abbiamo acquisito una proprietà limitrofa dove inizieranno a breve i lavori di ristrutturazione per rendere il capannone fruibile per le nuove produzioni» spiega Bontempi che parla di 7 milioni circa di investimenti già preventivati per il 2022 ed altrettanti per il 2023, «anche se con possibili slittamenti a causa dei ritardi connessi alla filiera». «Con questi ultimi investimenti contiamo di raggiungere senza grosse difficoltà l’obiettivo di un fatturato superiore a 80 milioni, forse anche di più visti i costi attuali - gli fa eco Calomeni - Poi faremo seguire un paio di anni di consolidamento, senza trascurare comunque il miglioramento del parco macchine che deve essere sempre aggiornato».

«Nonostante la congiuntura andiamo avanti con i nostri programmi, perché è nei momenti di incertezza che la Bontempi Vibo spinge di più. Del resto - conclude l’amministratore delegato - per fare l’imprenditore bisogna per forza essere ottimisti, altrimenti non si fa mai nulla».

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