Economia

Blocco dei tir in Puglia, autotrasportatore bresciano nel limbo

Lo sciopero indetto in Puglia, Sicilia e Campania mette a rischio paralisi le tre regioni, ma restano fermi anche autisti (e merci) bresciane
Tir, mezzi pesanti - © www.giornaledibrescia.it
Tir, mezzi pesanti - © www.giornaledibrescia.it
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«Nessuno ne parla, ma qui non so più cosa fare». A parlare è un autotrasportatore della Bassa bresciana, bloccato da ieri sera dalle parti di Foggia con il suo autotreno carico di prodotti alimentari per consegnare i quali è partito da Brescia ieri mattina.

La consegna a destinazione dei prodotti non è mai avvenuta. Il perché lo spiega lui stesso in una telefonata accorata, in cui si coglie la preoccupazione per quanto sta avvenendo. «Ci sono i blocchi stradali per uno sciopero dei camionisti. Se provi a passare ti fermano e rischi anche di prenderne due» racconta senza giri di parole. «Ma qui neppure la stampa locale ne sta scrivendo» denuncia il bresciano fermo in Puglia.

La protesta in atto, che riguarda in realtà anche Sicilia e Campania, parte da organizzazioni autonome degli autotrasportatori locali, ed è in atto da venerdì e riguarda il nodo del caro-carburanti, per il quale vengono chieste risposte in particolare al vice ministro alle Infrastrutture e alla Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova. Ad alzare la voce contro una situazione che pare fuori controllo, è in particolare Coldiretti, che denuncia i rischi ai quali questo blocco espone i produttori del comparto agricolo: «Con l'85% delle merci che viaggia su strada lo sciopero dei tir, con i blocchi stradali, provoca danni incalcolabili, dal campo alla tavola, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti anche per la mancanza di forniture all'industria alimentare costretta a fermare gli impianti di lavorazione».

Circostanze che il camionista bresciano conferma ampiamente: «Ieri sera ho dovuto lasciare il tir al casello, mi son dovuto far persino accompagnare in albergo, perché mi hanno impedito di muovere il mezzo. Guai a provare a fare le consegne. E non si ha idea di quanto possa durare la protesta».

Un limbo in cui è estremamente probabile che siano coinvolti involontariamente anche altri autotrasportatori bresciani, e con loro le merci che dal nostro territorio sono in viaggio verso il Sud Italia e gli snodi commerciali e portuali per l'export nel Mediterraneo. Tra le situazioni più complicate quelle di Nola dove è stato coinvolto anche un tratto dell'autostrada A1 che rappresenta la principale arteria di collegamento del Paese.

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L'organizzazione agricola sottolinea che è «una situazione che aggrava le già pesanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime, l'energia e la capacità di auto approvvigionamento alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali con accaparramenti, speculazioni e limiti alla circolazione delle merci e venti di guerra in Ucraina che soffiano sui prezzi di gas e carburanti.

«Occorre trovare - sostiene l'organizzazione - una soluzione immediata per rimuovere i blocchi stradali e consentire la ripresa dei ritiri dei prodotti nei magazzini e la consegna ad industrie alimentari e distribuzione commerciale». Coldiretti conclude sottolineando che sullo «scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci, che costa al Paese oltre 13 miliardi di euro, con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea».

Il Codacons si dice pronto a denunciare a Procure e Prefetti gli autotrasportatori che in queste ore stanno protestando sulle autostrade contro il caro-benzina, uno sciopero che rischia di avere ripercussioni pesanti sui consumatori, ma anche su produttori e coltivatori.

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