Beretta fornirà centomila pistole per l'US Army

Si inizierà con la consegna di 4.600 pezzi, ma il nuovo contratto sottoscritto dalla Beretta Usa e l'esercito americano prevede la fornitura fino a 100mila pistole M9, la versione «modificata» per lo US Army della storica 92FS, per un controvalore vicino ai settanta milioni di dollari.
Questa nuova commessa americana si rifletterà ovviamente sui conti del gruppo valtrumplino (il cui fatturato, nel 2011 ammontava a 481 milioni di euro e il risultato netto a 31,2 milioni), ma avrà una ricaduta positiva anche sul tessuto economico bresciano. «Alcuni componenti della M9 e, con tutta probabilità, una parte della produzione di questa pistola - ha confermato il direttore generale della Beretta, Carlo Ferlito - avverranno negli stabilimenti italiani del gruppo». La parte del leone la farà comunque il sito americano della Beretta (ad Accokeek nel Maryland) che si è formalmente aggiudicato il contratto di fornitura delle pistole made in Brescia dall'esercito a stelle e strisce.
Il debutto di questa «calibro 9» (Beretta 92 è il suo nome originale) sul mercato mondiale risale al 1975; lo sbarco negli Usa avviene invece dieci anni dopo, nel 1985, quando la Fabbrica d'Armi di Gardone vince la sfida con la «Colt 42» che dal 1911 costituiva l'arma d'ordinanza delle forze armate americane (a lato la notizia riportata sulle colonne del nostro giornale nell'edizione del 16 gennaio 1985 dove viene evidenziato che la commessa di allora rappresentava per Beretta un business da 130 miliardi di lire).
«Questo nuovo ordine è un'ulteriore conferma dell'interesse e del supporto delle forze armate americane per la pistola M9 - ha commentato il cav. Ugo Gussalli Beretta, presidente del gruppo valtrumplino - La Beretta M9 rimane l'arma da fianco di riferimento dell'esercito americano e in questo modo le nostre pistole supporteranno le truppe Usa sul campo per i prossimi anni».
Ad oggi - ha confermato una nota diffusa dalla società bresciana - sono oltre 600 mila le pistole Beretta M9 calibro 9mm, consegnate all'esercito americano dal 1985. E considerate le condizioni previste nel nuovo contratto, il rapporto tra Beretta e US Army continuerà fino al 2017. «La commessa - ha chiarito Ferlito - prevede infatti la fornitura di pistole per i prossimi cinque anni». «Siamo molto orgogliosi di continuare a fornire le pistole M9 all'esercito americano - ha dichiarato Gabriele de Plano della Beretta Usa - e non vediamo l'ora di poter lavorare con l'esercito per personalizzare l'attuale configurazione della M9 con le soluzioni a disposizione per i nuovi modelli 92A1 e 96A1».
Rispetto al modello originale, la Beretta 92 destinata all'esercito americano, chiamata appunto M9, vanta delle tolleranze molto strette sulla precisione e altri piccoli dettagli visibili soprattutto all'occhio dei più esperti. Studiata nel 1972 e prodotta negli anni successivi in molte varianti, la Beretta 92 è ancora oggi l'arma di riferimento nei settori della difesa civile e militare. «È la più utilizzata al mondo, non solo negli Stati Uniti d'America - ha sottolineato Carlo Ferlito ed è data in dotazione anche alle forze dell'ordine e alle forze armate italiane».
Insieme a Benelli, Sako e Steiner, Beretta fa parte della Beretta Defense Technologies (Bdt), un'alleanza di quattro aziende leader unite per fornire prodotti, servizi, attività di ricerca e sviluppo interno e produzione all'avanguardia a sostegno del personale militare in tutto il mondo.
Erminio Bissolotti
e.bissolotti@giornaledibrescia.it
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato