Bagaglio3mendo, quando i cartelloni in pvc diventano borse

Dai maxischermi al quotidiano: ecco l’essenza di «Bagaglio3mendo». Un nome, quello del brand di Mairano, un programma: nato come «costola» della Miro Sport - azienda di articoli sportivi che, fondata 50 anni fa da papà Palmiro Bragaglio, viene portata avanti dai figli - nasconde in sé la realtà familiare e ciò che produce di particolare dal 2010. «In inglese borsa si dice "bag" e con l’aggiunta della "r" per il copyright, nel logo si legge Bragaglio: il nostro cognome», illustra Massimiliano, che con il fratello Alessandro e la sorella Luisa realizza appunto in prima persona borse e borsette (con relativi accessori: portafogli e astucci), servendosi dei giganteschi cartelloni pubblicitari in pvc fuori dalle sale cinematografiche.
L'idea
Li riciclano, i «tremendi» (come li chiamava mamma da piccoli): li ritirano da tutta Italia, li ritagliano con delle guide e gli infondono nuova vita. Basta un cutter, un po’ di abilità alla macchina da cucito e una dose di fantasia, unica nel suo genere nel Belpaese: così, in due ore di lavoro - rigorosamente artigianale - quello che prima era una «accalappia-spettatori» per Spiderman diviene un borsello irripetibile. Un aggettivo-forza, questo, del team in via della Libertà. E pensare che la trovata è scaturita dal nulla: da un’alternativa al cuoio da poggiare sui gomiti di una felpa, sfruttando un cartellone in polivinilcloruro inutilizzato. Da qui il desiderio di affinare la tecnica e l’impiego del materiale impermeabile, con un tocco di estro, volgendo l’attenzione alle vetrine a cielo aperto delle multisala: salvati dunque dall’inceneritore pezzi di storia cinematografica, trasformati in inedite «opere d’arte», per colori e firme intrinseche.
Il concept per evitare sprechi
«Le pellicole-madri sono riconoscibili solo per piccoli dettagli: parti del corpo dei protagonisti e membri del cast - osserva al proposito Massimiliano -. Trattiamo ogni genere di proiezione: cartoons, horror, kolossal, i gettonati supereroi o girati d’azione e d’amore. E seppur di rado sappiamo cosa ci capiti tra le mani, non mancano comunque le commissioni: di recente abbiamo creato dei gadget per un'azienda con la pubblicità affissa a Milano». Il concept di evitare lo spreco, però, non conosce limiti. Al di là di usare i ritagli «anonimi» monocolore per farne buste porta oggetti, i Bragaglio’s brothers riconvertono anche le cinture di sicurezza di auto rottamate come tracolle per le borse stesse. Poi ecco gli zainetti composti da jeans destinati al macero per difetti di fabbrica e - in ultimo - le scarpe, assemblate con tessuti recuperati da poltrone e arredamento. «Le nostre creazioni (disponibili sull’e-commerce www.bagaglio3mendo.it, ndr) sono forse un mercato di nicchia, ma piacciono: ne produciamo decine di migliaia all’anno e abbiamo un rivenditore anche in Michigan, negli Stati Uniti. Trasmettono qualcosa a chi le compra: ci piace definirlo un acquisto emozionale».
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
