Economia

Aziende under 35: donne e stranieri arginano l’«inverno demografico»

Elio Montanari
Nel Bresciano sono 10mila e rappresentano l’8,4% del tessuto produttivo. Dal 2013 calano del 20%
Un gruppo di giovani al lavoro
Un gruppo di giovani al lavoro
AA

Sono tante, ben 10.033, e rappresentano l’8,4% del tessuto produttivo bresciano. Parliamo delle imprese giovanili, quelle in cui risulta prevalente la partecipazione di giovani di età inferiore ai 35 anni nel controllo e nella proprietà, iscritte al Registro Imprese di Brescia a fine settembre 2023.

L’impresa individuale (73% del totale) è tipologia preferita dai giovani per mettersi in proprio ma, nel tempo, i giovani hanno cercato una certa solidità strutturale, come è evidente dall’aumento delle società di capitale, oggi il 20% del totale, a fronte del 6,5% di società di persone e di una quota residuale di altre forme societarie (0,7%).

La radiografia

Oltre un terzo delle imprese giovanili, il 34%, sono artigiane e proprio nell’artigianato bresciano il peso dei giovani è più elevato, poiché il 10,1% delle imprese sono gestite da under 35. Quasi tre su dieci sono gestite da giovani imprenditrici, un dato che, rapportato all’universo imprenditoriale femminile, evidenzia una maggiore propensione delle giovani donne a fare impresa, dato che il 12% delle imprese femminili è guidata da una giovane under 35. Oltre un quinto delle imprese giovanili bresciane (il 22%) sono gestite da giovani di origine straniera, il 15% del tessuto imprenditoriale straniero.

I settori

L’analisi, sviluppata dal Servizio Studi della Camera di Commercio nel report «Le imprese giovanili in provincia di Brescia. Analisi delle dinamiche al 30 settembre 2023», evidenzia come più di 6 giovani su 10 hanno imprese che operano nei settori tradizionali.

Il Commercio, dove si contano 2.126 imprese di under 35 (21,2% del totale delle imprese giovanili), le Costruzioni (1.390 imprese, pari al 13,9%) e le attività di alloggio e ristorazione (991, 9,9%). Rilevante, tuttavia, la presenza di imprese under 35 nelle attività professionali, tecniche e scientifiche (874 imprese, l’8,7% del totale) e nelle attività dei servizi alle persone (829 imprese, pari all’8,3% del totale delle pmi giovanili).

Relativamente meno attrattiva per i giovani imprenditori l’industria manifatturiera, dove comunque operano 755 imprese giovanili (il 7,5% del totale) e l’agricoltura, con 696 giovani imprese (6,9% del totale delle imprese giovanili).

La frenata

Nei primi nove mesi del 2023, dopo il boom dell’iniziativa imprenditoriale degli under 35 bresciani, che aveva caratterizzato il biennio post-pandemico 2021-2022, la dinamica degli avviamenti d’impresa si è arrestata; il numero delle imprese giovanili è diminuito dello 0,9% a fronte del calo dello 0,6% dell’intera base imprenditoriale.

La riduzione, nell’ultimo anno, è più consistente nei servizi di alloggio e ristorazione (-6,6%), nelle attività commerciali (-3,4%) e nelle costruzioni (-2,5%). Tuttavia, nel corso del 2023, crescono le imprese giovanili nelle attività professionali scientifiche e tecniche (+9,1%), nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+8,6%), nei trasporti e magazzinaggio (+7,1%), nelle attività dei servizi di comunicazione e informazione (+3,8%), ma anche nell’ambito delle attività manifatturiere (+3,1%).

L’innovazione

Dai settori tradizionali a quelli a più elevato contenuto di conoscenza. Proprio su queste attività, negli ultimi dieci anni, hanno puntato i giovani. I processi di transizione digitale hanno accresciuto l’esigenza di servizi specializzati che hanno rappresentato opportunità imprenditoriali per i giovani: le imprese digitali che sviluppano software, offrono servizi informatici e per il web o che vendono esclusivamente on-line, hanno mostrato negli ultimi anni una dinamica vivace.

Su 241 start-up innovative (tra gennaio e ottobre 2023) il 18,5% è stato creato da giovani, con incidenza che è di 10 punti percentuali superiore a quella che la componente giovanile ha sul totale delle imprese. Tuttavia, guardando al decennio 2013-2023, sfumano le note di ottimismo, poiché le imprese gestite da giovani sono diminuite in provincia di Brescia del 20,6%, a fronte del calo del 2,1% che ha interessato l’imprenditoria bresciana nello stesso periodo.

La forte contrazione del numero delle imprese giovanili registrata negli ultimi dieci anni ha interessato tutto il territorio nazionale (-22,5%) così come il contesto regionale (-16%). Va considerato che le imprese che escono dallo stock delle imprese giovanili non necessariamente hanno chiuso l’attività, una parte, infatti, esce dalla categoria delle «giovanili» per il superamento del limite di età dei titolari o degli amministratori.

La riduzione del numero delle imprese giovanili nell’ultimo decennio interessa la gran parte delle attività economiche, pur con dinamiche diverse tra i comparti. Il calo delle attività commerciali (-17% di imprese), ad esempio, è la risultante di una diminuzione degli esercizi di commercio al dettaglio (-19,4%) a fronte di un aumento le attività di commercio e riparazione di autoveicoli (+177 imprese).

Nelle attività di ristorazione le imprese under 35 sono diminuite in un decennio (-28,9%) mentre nelle attività di alloggio sono cresciute (+17,7%). Decisamente negativo il bilancio decennale nel settore delle costruzioni, dove le imprese giovanili sono quasi dimezzate e nelle attività manifatturiere, dove la contrazione del numero delle imprese giovanili è nell’ordine del -32,2%. Numeri pesanti per i settori tradizionali, in parte compensati dalla crescita nelle scientifiche e tecniche (+59%), nei servizi di informazione e comunicazione (+6,4%), nei servizi di supporto alle imprese (+3,5%).

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.