Economia

Autotrasporto, l'addio di Petrogalli alla Fai

Nel giorno dell'addio alla Fai, Petrogalli elenca i tasti dolenti: dai committenti che non pagano alla sicurezza delle infrastrutture.
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Antonio Petrogalli si congeda dalla presidenza della Fai di Brescia, carica che ha ricoperto per 27 anni. A meno che, e qualcosa in tal senso è trapelato, non si riesca a convincerlo a restare ancora alla guida dell'associazione.

Petrogalli ha tenuto il discorso di commiato domenica alla Camera di Commercio in occasione dell'assemblea generale degli autotrasportatori. A conclusione della quale si è tenuta la votazione per il rinnovo degli organi sociali. Per conoscere il nome del futuro presidente, invece, si dovrà pazientare ancora una settimana, forse due.

Tutti gli interventi sono stati unanimi nell'invocare coesione di intenti tra associazioni, Governo e committenti. Già, i committenti: "Quelli che non pagano e non ci tutelano, quelli per cui siamo invisibili. E se spegnessimo i motori?" provoca Petrogalli. I malumori, condivisi dai vertici dell'associazione, sono tanti. Anzitutto la questione Sistri: prima depennati, poi ripristinati, ma solo per gli autotrasportatori italiani. "Così si agevolano i concorrenti stranieri".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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