Economia

Automotive: bilanci stellari per i concessionari bresciani

Vendite e profitti in crescita Bossoni a quota 317 milioni Nember cresce a 72 milioni Viva corre a 47 milioni
AA

In attesa di capire se i cinesi di Great Wall si compreranno qualche gruppo automobilistico europeo e quali regole imporranno, capire se ci saranno nuove aggregazioni tra marchi europei, vedere se la crescita si è davvero stabilizzata e se il mercato dell’auto continuerà ad avere le buone intonazioni del semestre, godiamoci quanto c’è di buono nei risultati 2016 dell’automotive (a Brescia 160 produttori di componentistica e 1,3 miliardi di fatturato) e delle concessionarie bresciane. Concessionari che, come dicono i generali americani, «boots on the ground» (scarpe a terra) sono nel confronto quotidiano con i possibili clienti come la fanteria sul campo di battaglia: chiamati ogni giorno a fare i conti con il mercato e - va loro riconosciuto - con gli obiettivi della casa mandante e con una concorrenza in cui si è contro tutti e tutti sono contro.

Per comprendere meglio le dimensioni di un settore con margini contenuti, che dà lavoro e richiede investimenti alti, qualche dato: da gennaio a giugno a Brescia e provincia sono state immatricolate 22.569 auto nuove su un totale di 1.137.655 in tutta Italia, meno della metà di 52.666 immatricolazioni del 2007 anno d’oro prima dell’ultima crisi. Settore che nel Bresciano si stima fatturi 700 milioni per la sola auto. Una conclusione: il 2016 è stato globalmente un buon anno, come evidenziano i bilanci - tra quelli depositiati - di alcuni dei gruppi presenti in provincia. Vediamoli.

Gruppo Bossoni. Con 16 sedi in tre province, 12 marchi rappresentati e 30 anni di presenza sul mercato la società di Orzinuovi lo scorso anno ha visto il valore della produzione passare da 260,9 a 317,7 mln di euro con uno sviluppo del 21,79%. Il conto economico chiude con un utile di 3,5 mln (erano 1,2 nel 2015). Il gruppo guidato da Mauro Bossoni occupa 418 collaboratori (erano 378 nel 2015) il cui costo è stato di 24,5 mln. In conto economico, 23,3 mln di spese per i servizi e 3,2 di ammortamenti. 3,4 milioni le imposte pagate. Di oltre 45 mln il valore degli immobili all’attivo. Il margine operativo è salito di 4,1 milioni attestandosi a 10,9 milioni, il risultato operativo di 8,9 milioni.

Nember cresce. Migliora il fatturato di 4EnneFin dentro cui sta la concessionaria BMW di via Valle Camonica guidata da Roberto Nember. Valore della produzione 2016 a 72,5 milioni (erano 69, nel 2015). L’ultima riga del conto economico registra un utile di gruppo di 2,7 milioni cui la società arriva dopo aver pagato 1,2 milioni di imposte, ammortizzato cespiti per poco meno di un milione. 63 gli addetti il cui costo del lavoro è stato di 3,1 milioni. Oneri finanziari positivi.

Viva corre. Dopo stagioni impegnative, anche il mercato dei commerciali cresce. Viva, storico marchio bresciano ha costituito due nuove società («Brescia Oil» per la commercializzazione di lubrificanti e «Gavardo Diesel», officina di riparazione che copre l’area est della provincia). Presieduta da Massimo Bettoni, Viva chiude il 2016 con vendite per 47,4 milioni (erano 33,6 nel 2015) ed un utile di esercizio per 322mila euro (dopo 296mila euro di imposte), mentre l’utile di gestione passa da 1 a 1,8 milioni con un miglioramento del 76%. I ricavi sono migliorati con un contributo importante dei nuovi mezzi Iveco che da 19,2 milioni sono passati a 29,7 (+54,13%), mentre l’usato è salito da 2,7 a 3 milioni ed i professional di Fiat da 6 a 9,8 milioni (+23%). La relazione sulla gestione sottolinea come i risultati siano stati favoriti da investimenti in risorse umane (da 60 a 66 dipendenti) con un aumento del costo del personale del 29% a 3,7 milioni. In conclusione: ben venga un 2017 almeno come il 2016.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia