Ambrosi nell’orbita Lactalis si riorganizza e ristruttura il debito

La nuova era del gruppo Ambrosi, sotto il controllo del colosso francese Lactalis, è ufficialmente iniziata il 3 luglio dello scorso anno, con il perfezionamento dell’accordo tra le due società. A dirla tutta, l’intesa tra le medesime realtà (entrambe attive nel settore lattiero caseario) era stata raggiunta già nell’estate del 2022, ma si è potuta formalizzare solo con il benestare dall’Antitrust, giunto appunto a fine maggio 2023.
In quei dodici mesi di attesa, a quanto pare, la multinazionale transalpina non ha perso tempo anche per definire quale sarebbe stata la sua linea d’azione una volta preso il controllo dell’azienda bresciana. Un piano industriale che in parte viene svelato dal neo presidente Giovanni Pomella nella Relazione sulla gestione allegata all’ultimo bilancio della Ambrosi Spa.
«La seconda metà dell’esercizio 2023 - scrive il manager - è stata caratterizzata da alcuni eventi promossi e coordinati dal socio unico Gruppo Lactalis Italia: la ristrutturazione dell’indebitamento finanziario, la fusione per incorporazione delle società controllate Traversetolese e Abele Bertozzi e la riorganizzazione societaria con l’implementazione di un nuovo software gestionale comune a quello di tutte le altre società del nostro gruppo».
Sotto la lente
Se il secondo e il terzo punto indicato da Pomella non necessitano di particolari spiegazioni, per ciò che concerne l’intervento di Lactalis sul debito della Ambrosi è opportuno riportare alcune puntualizzazioni.
I francesi, in sostanza, hanno ritenuto che la posizione finanziaria della società bresciana fosse «particolarmente frammentata, complessa e costosa» e per questo motivo hanno deciso «di rimborsare per intero l’indebitamento finanziario».
Senza altri giri di parole, Lactalis è prima intervenuta immettendo liquidità con una linea a breve termine (cash pooling) e in secondo luogo con un finanziamento a medio lungo termine di 200 milioni di euro destinato appunto a rimborsare tutto l’indebitamento finanziario pendente nei confronti di banche, istituti finanziari e obbligazionisti. «In tale ottica - evidenzia Pomella - è stato privilegiato l’utilizzo di un numero ridotto di banche preferenziali e sono state attivate linee di finanziamento di gruppo, a discapito del mercato».
Il mercato
In seguito al passaggio in Lactalis (e al conseguente nuovo assetto societario avvenuto con l’incorporazione della Traversetolese e della Abele Bertozzi) la Ambrosi non ha avuto più l’obbligo di depositare il bilancio consolidato (lo farà Lactalis Italia, cui la società di Castenedolo fa riferimento).
Nel 2023, il gruppo bresciano ha esportato i propri prodotti in oltre 50 Paesi al mondo. I ricavi sono passati da 347,8 a 325,26 milioni, realizzando un margine operativo lordo di 3,1 milioni. «I volumi venduti sul mercato nazionale - specifica il presidente del Cda - hanno fatto registrare un incremento del 4,2% rispetto al 2022, mentre i volumi venduti all’estero sono risultati sostanzialmente stabili e rappresentano circa il 50% del volume d’affari». Il conto economico si chiude però con una perdita di 7,6 milioni, la cui copertura è stata rimandata dall’assemblea dei soci ai prossimi esercizi.
«Stiamo proseguendo la strategia di continuo rafforzamento commerciale - assicura Pomella - anche attraverso le nostre società controllate in Uk, Usa e Francia». E probabilmente questo sarà la seconda linea d’azione prevista da Lactalis per Ambrosi.
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