Alfiere, l'accessorio per connettersi al mondo con tecnologia Nfc
Un accessorio di piccola pelletteria «made in Brescia» che, da allacciare ovunque (al bavero e al taschino della giacca o alla manica di una t-shirt), permette di condividere link e informazioni varie in formato digitale. Così tre giovani bresciani under 30 di Equ hanno lanciato sul mercato da qualche giorno Alfiere: «È dotato di un "tag" che, servendosi della trasmissione dati "near-field communication", ne consente la lettura immediata agli smartphone che sfruttano la medesima tecnologia - spiega Luca Mannarino, uno degli autori del progetto -. Il funzionamento è semplice: una volta caricate le info desiderate e intercambiabili tramite la nostra web-app (ad esempio, il rimando ai profili social, un sito internet, il menù di un locale o un biglietto da visita virtuale, ndr), basta avvicinare il prodotto al lettore posteriore del telefono e… il gioco è fatto. Stile e tecnologia vanno così di pari passo: viene percorsa una strada fisica in modo digitale».
Tecnologia e stile
Ne esistono di diversi colori - consultabili sullo store www.equdesign.it -, tutti realizzati a mano. «Per il lavoro di conceria, ci appoggiamo al laboratorio dell'atelier Stato Martinelli di Desenzano. E, date le dimensioni "minimal", le pelli vengono ricavate da scarti industriali», aggiunge Mannarino di Equ. Ma cosa si cela appunto dietro le tre lettere della società? «Da un lato - dice il socio Michele Frosio - sono la base per formare parole quali equità ed equilibrio, relative alla vestibilità unisex dei nostri prodotti, indossabili indistintamente da uomo e donna, teenager e adulti. Dall'altro, è la radice del vocabolo latino attinente al mondo cavalleresco, d'ispirazione per le nostre creazioni».
Non a caso l'«antentato» di Alfiere si chiama Scudiero. Per conformazione e fruibilità è identico al «cugino», cambia solo l'uso: è un copri-polsino della camicia in stile «high-tech». Entrambi sono disegnati da Davide Sabaini, graphic designer di Isinnova, che durante la pandemia ha progettato le maschere Dave per permettere la respirazione a chi si trovava in terapia intensiva e, in ambito di abbigliamento, aveva lanciato gli Hem-keeper (i «mantieni-risvoltino»).
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