Economia

Al via ad ottobre la Scuola di fonderia

L’inizio delle lezioni è fissato per il 21, la conclusione il 17 marzo, per un totale di 128 ore. Il costo è di 3.850 euro
Una fonderia
Una fonderia
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Le imprese manifatturiere sono organizzazioni sempre più complesse e la competitività sui mercati internazionali è sempre più impegnativa, ma tecnici e operai con capacità adeguate sono sempre meno. Questo discorso vale anche, e forse soprattutto, per le fonderie, alla ricerca di figure specializzate che non trovano.

Così, per colmare questa carenza, gli imprenditori hanno deciso di avviare nuove scuole, e il sistema Brescia è in prima linea. Nella nostra provincia da quasi due anni si sta lavorando per allestire una «Scuola di fonderia» dedicata alla ghisa, di cui si approfondiranno proprietà, applicazioni e fabbricazione. A organizzarla sono stati Aqm e Assofond, lo sponsor è Csb Software e Solution, i patrocinatori Camera di Commercio, Confindustria Brescia e Apindustria.

Oggi la scuola è pronta a partire. Come spiegato da Danilo Lusuardi del comitato tecnico-scientifico e da Nadia Zilio di Aqm, «l’inizio delle lezioni è fissato per il 21 ottobre e la conclusione per il 17 marzo, per un totale di 128 ore. Il giorno d'insegnamento sarà il giovedì di ogni settimana, quando gli studenti saranno impegnati per otto ore, a volte in presenza, altre volte online.

Gli insegnanti saranno professionisti del settore con lunga esperienza, metallurgisti specialisti di Aqm e docenti universitari. Gli operatori a cui è rivolto il corso sono i dipendenti delle aziende che producono getti di ghisa, li lavorano, li trattano o li assemblano. I requisiti minimi richiesti agli studenti sono il possesso del diploma di scuola media superiore o la qualifica professionale in materie tecnico-scientifiche di quattro anni».

Le materie sono 14: dalla metallurgia di base alle proprietà chimico-fisiche delle ghise, fino alla progettazione meccanica dei getti. Il costo è di 3.850 euro più Iva per partecipante.

Alla presentazione della nuova scuola erano presenti i presidenti di Aqm, Assonfond e Camera di commercio Riccardo Trichilo, Roberto Ariotti e Roberto Saccone, i vicepresidenti di Apindustria Confapi Brescia e Assofond Marco Mariotti e Franco Zanardi, e il presidente del settore siderurgia e metallurgia di Confindustria Brescia Giovanni Marinoni.

Per il presidente Trichilo «il corso è strategico per continuare a competere sui mercati mondiali perché le competenze fanno la differenza e hanno portato il made in Brescia a primeggiare in molti settori», mentre per Saccone «il livello delle nostre capacità non è casuale e ogni iniziativa per accrescerle va sostenuta».

Se la differenza la fa ancora l'uomo, è fondamentale per le fonderie tornare ad attirare i ragazzi. «Per tanti anni il lavoro in fabbrica è stato considerato di serie B - ha ricordato Ariotti -. Oggi, con l’adozione delle nuove tecnologie e le sfide della transizione verde, non è più così. La fonderia è un settore cruciale per affrontare le sfide che attendono il Paese, basta solo pensare che gli oggetti creati - dai componenti per produrre energia rinnovabile a quelli per rendere i veicoli più leggeri - permetteranno all’umanità di vivere in modo sempre più sostenibile». Informazioni sulla scuola sul sito Aqm, e-mail formazione@aqm.it o 030/9291782.

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