Economia

Aic Capitanio rileva la tedesca Kern Industrie

Automazioni Industriali Capitanio acquisisce un pmi tedesca: l'obiettivo è diventare campione europeo nei servizi per l’industria siderurgica
La sede di Torbole Casaglia della Automazioni Industriali Capitanio - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede di Torbole Casaglia della Automazioni Industriali Capitanio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Anche una piccola azienda può ambire a diventare un campione europeo nella fornitura di prodotti e servizi per l’industria siderurgica. L’operazione chiusa da Automazioni Industriali Capitanio va in questa direzione.

La società presieduta da Dino Capitanio (amministratore delegato è il figlio Marco Capitanio, che è anche presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia) ha rilevato il 51% della tedesca Kern Industrie Automation (Kia), società con sedi a Höhr-Grenzhause e Duisburg, realtà che vanta oltre 90 anni di tradizione tecnologica e possiede una gamma di prodotti e servizi dedicati al mondo della siderurgia che si integrano (e ampliano la gamma) di quelli del gruppo di Odolo. «È un traguardo decisivo per la nostra azienda - dichiara l’ad Marco Capitanio -. Con questa operazione allarghiamo la nostra proposta ai Paesi di lingua tedesca. Ma non solo, le sinergie che realizzeremo con Kia ci consentiranno di penetrare in nuove nicchie della siderurgia: ovvero quelle delle acciaierie e dei laminatoi per prodotti piani, che andranno ad affiancare i mini mills dei lunghi che sono tradizionalmente il nostro core business». 

Dino Capitanio con la moglie Giusy e il figlio Marco - Foto © www.giornaledibrescia.it
Dino Capitanio con la moglie Giusy e il figlio Marco - Foto © www.giornaledibrescia.it

Fondata nel 1975 a Odolo da Dino Capitanio, Aic è oggi il leader italiano nella progettazione e produzione di sistemi di automazione industriale di qualità per l’industria siderurgica. «Siamo nati in Valsabbia e cresciuti a Brescia, da sempre patria della siderurgia italiana, ma oggi abbiamo oltre mille applicazioni installate in più di 50 Paesi al mondo», chiosa Marco Capitanio. Tra i clienti della società ci sono tutti i nomi di spicco della siderurgia bresciana e nazionale: da Feralpi ad Alfa Acciai, dalla Aso a Lucchini Rs e ancora Fondital, Ori Martin, Pittini e Beltrame per citarne solo alcuni.

Il gruppo bresciano occupa un’ottantina di addetti (diventati 130 dopo l’acquisizione della tedesca Kia), oltre il 50% di questi è costituito da giovani laureati, il restante tecnici altamente specializzati. Nel 2020 Aic ha generato un fatturato aggregato di oltre 20 milioni di euro (diventano 27 milioni post-acquisizione). Il quartier generale a Odolo, ma oggi la principale sede produttiva si trova a Torbole Casaglia; mentre a Trasaghis, in provincia di Udine, si trova la Ats Mechatronics, unità specializzata nella produzione di legatrici per fasci e pacchi.

Le legatrici di Ats Mechatronics - Foto © www.giornaledibrescia.it
Le legatrici di Ats Mechatronics - Foto © www.giornaledibrescia.it

La famiglia Capitanio ha avviato nel 2008 il piano investimenti all’estero con l’apertura della filiali in India, a Bangalore; seguita da quella di New York, gli Usa sono oggi il primo mercato del gruppo dopo l’Italia; ed infine in Brasile, a San Paulo. A queste filiali estere si aggiungono ora anche i presidi esteri di Kern con filiali in Cina e in Repubblica Ceca. «Con questa acquisizione si forma una nuova alleanza internazionale - dichiara Capitanio -. L’accordo accelera la crescita, sviluppando soluzioni ingegneristiche di prim’ordine e servizi all’avanguardia». «Questa operazione dimostra che anche le piccole imprese possono avere gli strumenti per poter rafforzare la propria presenza all’estero in modo diretto - spiega Marco Capitanio, che è anche presidente della Piccola -. E dove non si riesce in autonomia si può fare in filiera, aggregandosi».

«Altrettanto strategico per un’impresa è il capitale umano - conclude Capitanio -. Per vincere le sfide della globalizzazione servono tecnici adeguatamente formati, per questo è importante una stretta collaborazione tra imprese e scuola, a tutti i livelli, dalle medie all’università». Ad assistere Aic durante l’intero processo di acquisizione è stata la società Clarium, con il partner Paolo Chiari come Global M&A advisor.

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