Economia

Agenzie del lavoro: -26% le richieste dopo il Decreto Dignità

Zini: la contrazione arriva dopo due anni di crescita La dinamica negativa colpisce tutti i comparti
Roberto Zini, vicepresidente per le relazioni industriali di Confindustria Brescia
Roberto Zini, vicepresidente per le relazioni industriali di Confindustria Brescia
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Lavoro in somministrazione in picchiata nel bresciano nel terzo trimestre 2018: i dati raccolti in occasione dell’indagine periodica dell’osservatorio di Aib con le principali Agenzie per il Lavoro e in collaborazione con Assolombarda - Confindustria Milano, Monza Brianza e Lodi parlano di un calo della domanda che nella nostra provincia si aggira intorno al 26% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.

Numeri importanti, che difficilmente si possono spiegare con la «classica» chiusura del mese di agosto. Piuttosto, chiamerebbero in causa le prime conseguenze del cosiddetto Decreto Dignità, provvedimento che ha reso più difficoltoso il ricorso a contratti a termine e in somministrazione a seguito dell’inserimento di molte restrizioni (causali, limiti quantitativi, durata massima, ecc).

Se a questo si aggiunge anche l’incertezza applicativa, con l’aumentato rischio di contenzioso, ben si spiega la maggiore prudenza delle imprese nelle valutazioni sugli incrementi del personale occupato. Inversione di tendenza.

«Si tratta della prima contrazione, peraltro molto marcata, da quasi due anni a questa parte, quando abbiamo costituito il nostro osservatorio - sottolinea Roberto Zini, vice presidente di Aib con delega a Lavoro, Relazioni industriali e Welfare -. Peraltro Brescia non è un caso isolato, visto che l’analoga indagine condotta nell’area milanese ha evidenziato un calo tendenziale ancora più intenso pari a meno 37%, certificando una comune tendenza nelle aree più industrializzate del Paese».

Entrando nel dettaglio, l’osservatorio mostra come nel bresciano la dinamica complessiva della domanda di lavoratori in somministrazione (-26%) sia stata trascinata al ribasso, tra luglio e settembre 2018, dalle flessioni nelle richieste di personale non qualificato (-38% rispetto al corrispondente periodo del 2017) e di addetti al commercio (-33%).

I conduttori di impianti (-14%), gli operai specializzati (-8%) e i tecnici (-4%) hanno sperimentato contrazioni più modeste. Unico dato in controtendenza è quello relativo alla domanda di impiegati esecutivi, che ha fatto segnare +21%. Guardando alla composizione della domanda, si nota come a Brescia le richieste di personale non qualificato siano maggioritarie (36,3%); seguono i conduttori d’impianti (22,8%), gli addetti al commercio (16,9%) e gli operai specializzati (13,7%).

Più contenuta la domanda di impiegati esecutivi (5,3%) e tecnici (4,9%), che insieme assorbono poco più del 10% delle richieste. Tra i profili professionali va forte il personale non qualificato in imprese industriali (25,1% delle richieste complessive); seguono i camerieri (6,7%), gli addetti macchine per lavorazioni meccaniche (6,4%), gli addetti consegna merci (4,9%) e i non qualificati nei servizi di pulizia (4,6%).

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