Ad aprile fallite due aziende al giorno

Ogni giorno, in aprile, almeno due aziende bresciane hanno depositato i libri in Tribunale. Complessivamente, nell’arco di un mese, 53 società sono giunte al capolinea e il Palagiustizia ha così registrato il suo ennesimo record negativo.
Rispetto a dodici mesi fa, le sentenze di fallimento riportano una crescita spaventosa: +30%. Nel primo quadrimestre del 2012 erano infatti 104 le aziende finite in default, mentre nei primi quattro mesi di quest’anno se ne contano già 138. Avanti di questo passo, se la cancelleria e i funzionari del Tribunale delle Imprese di Brescia riusciranno a sostenere questa mole di lavoro, alla fine di dicembre saremo costretti a rilevare una nuova «Caporetto» dell’economia bresciana.
Un’analisi realizzata da Cribis D&B risulta peraltro che, nel primo trimestre del 2013, la regione più colpita dai fallimenti è la Lombardia, ossia l’area del Paese che presenta la maggior densità di imprese, con 848 crack ed un’incidenza sul totale nazionale pari al 23,32%.
Per entrare meglio nel dettaglio, dall’inizio del 2009, nella nostra regione sono 10.819 le imprese finite nel «libro nero» dei Tribunali e la metà di queste, appartengono al comparto edile. Un trend che si riflette anche all’interno dei confini provinciali dove le aziende legate al mondo delle costruzioni sono almeno il settanta per cento di quelle costrette a chiudere i battenti.L’altro settore in grave crisi è quello del commercio all’ingrosso.
A livello nazionale, secondo gli ultimi dati disponibili, nei primi 3 mesi del 2013 in Italia hanno portato i libri in Tribunale 3.637 imprese, il dato in assoluto peggiore relativamente al I trimestre dell’anno a partire dal 2009, con un aumento del 65% in 4 anni e del 13% rispetto al primo trimestre 2011. Questa escalation ha portato la media ad oltre 40 istanze al giorno, considerando anche i sabati e le domeniche.
Erminio Bissolotti
e.bissolotti@giornaledibrescia.it
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