Economia

A Brescia mercato dell’auto in panne: vendite giù del 29%

Il lockdown di inizio anno pesa sui numeri del 2020. Accelerano i motori green, ma la Panda resta al top. Peggio di tutti Smart
Negli ultimi dieci anni, Brescia non era mai andata sotto la quota delle 27mila immatricolazioni
Negli ultimi dieci anni, Brescia non era mai andata sotto la quota delle 27mila immatricolazioni
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Gli oltre settanta giorni di lockdown, in primavera, hanno condizionato anche il mercato dell’auto. Nel picco della pandemia da Covid-19, le concessionarie, come molte altre attività, hanno chiuso i battenti; inevitabilmente gli effetti sulle vendite sono stati pesanti. Nell’ultimo anno, secondo i dati elaborati dall’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), le immatricolazioni di auto a Brescia sono diminuite del 28,93% rispetto al 2019 (da 37.441 a 26.610 veicoli), riflettendo il trend lombardo (-29,91%) e quello nazionale (-27,93%).

Una brutta flessione che nella nostra provincia non si registrava da anni: la variazione peggiore era del 2012, quando le immatricolazioni si ridussero del 22,81% rispetto ai dodici mesi precedenti (da 38.136 a 29.439 mezzi). Nell’ultimo decennio, inoltre, Brescia non era mai andata sotto la soglia delle 27mila auto immatricolate: finora, l’hannus orribilis delle nostre concessionarie era il 2013 con 27.115 veicoli messi a pubblico registro, mentre i dies fasti per i nostri autosaloni risaliva al 2010 con 42.326 mezzi nuovi venduti. I numeri del 2020, purtroppo, sono decisamente negativi.

Nel Bresciano, la performance peggiore è del marchio Smart (-86,90%), che passa dalle 435 vetture immatricolate nel 2019 alle 57 dello scorso anno. Brusca frenata anche per Jaguar (-74,31%, da 218 a 56 auto), Land Rover (-57,5, da 480 a 204 mezzi) e Mitsubishi (-55,4%, da 213 a 95 veicoli). Nell’anno nero delle quattro ruote, comunque, ci sono case che osservano una crescita delle vendite nella nostra provincia. Seppure i numeri non siano comparabili a quelli tutt’oggi riportati dai brand storici dell’auto sulle strade bresciane, Tesla sfiora il raddoppio delle vendite (+91,35%), con 199 bolidi immatricolati contro i 104 del 2019. Una variazione che fa il paio con un deciso cambiamento che si è riscontrato nel nostro territorio in termini di motorizzazione.

Nel 2020, sono diminuite ancora le vendite di auto alimentate a benzina (-37,36%), a diesel (-42,03%), a «benzina + gpl» (-37,87%) e a «benzina + metano» (-26,5%); contestualmente sono cresciute le immatricolazioni di veicoli con motore ibrido «benzina-elettrico» (+95,33%), «diesel-elettrico» (+21,3%) e soprattutto per quello solo «elettrico», che quasi quadruplica il dato rispetto all’anno precedente (+248,81%, da 252 a 879 vetture).

Di sicuro non baderanno ai consumi i proprietari delle 14 Lamborghini acquistate a Brescia lo scorso anno (+55,56% sul 2019) oppure i 16 fedelissimi del Cavallino rampante (+33,33%) o, ancora, i neo possessori delle tre Aston Martin (+200%).

A prescindere dall’attrazione per queste supercar, l’auto più venduta a Brescia si conferma la Fiat Panda con 1.486 immatricolazioni (-20,83% rispetto all’anno precedente), seguita dalla Renault Clio (820 mezzi a registro, -17,67%) e dalla Lancia Ypsilon (715, -30,78%). In numeri assoluti, invece, con 3.221 auto immatricolate, pur con un calo del 27,78%, il marchio Volkswagen domina il mercato locale.

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