A Brescia la prima società di agronomi: sarà una Stp «green»

Stp sta per Società tra Professionisti ed è una «invenzione» della legge 183 del 2011, la cui prima applicazione è arrivata solo nel 2013, mantre le Stp hanno cominciato a nascere nel 2016. Anche perché di mezzo si è messa l’Agenzia delle Entrate con una risoluzione che ha raggelato il mondo delle professioni, tanto che il trattamento fiscale delle nuove società è ancora fumoso. Eppure, con cautela, i professionisti ci credono. Non sono tra i soliti avvocati, ingegneri o commercialisti, anche gli agronomi e la novità è che la prima Società tra professionisti agronomi della Lombardia è nata a Brescia.

A dare vita alla nuova forma associata sono i quattro agronomi dello Studio Sata, fondato nel 1990 da Pierluigi Donna, con Marco Tonni, Paolo Di Francesco e Angelo Divittini. Si tratta di un gruppo coeso di professionisti che ha messo a frutto 26 anni di esperienza guadagnandosi una diffusa stima.

Cosa cambia? Che d’ora in poi le consulenze dei quattro le fornirà lo Studio Sata Sstp e non più il singolo agronomo. Il senso dell’operazione è che l’esperienza e la competenza vengono messe a capitale anche perché, per ora, il capitale sociale della nuova società è proprio il lavoro professionale dei soci, anche se la legge consentirebbe apporti di capitale vero e proprio.

Per dare il senso più completo dell’operazione sarebbe meglio dire che la tutela dell’ambiente, della vitalità del terreno, dell’agricoltura biologica sono un capitale non più solo astratto, ma quantificabile in quote societarie (oggi i quattro hanno il 25% a testa) che sono cedibili, anche in parte e persino ereditabili anche se, data l’età dei partecipanti, il problema è piuttosto remoto. Le Stp tra professionisti sono in Italia già 900 circa e la Lombardia ne conta 194. A Brescia la categoria più rappresentata sono i commercialisti con 15 Stp.

La forma societaria. Hanno scelto la più elementare, la società semplice, l resto d’Italia la metà della Stp è una srl. L’amministratore della società attualmente è Marco Tonni. In società i quattro hanno messo un patrimonio di 70 aziende vinicole clienti con una superficie a vite di 1.500 ettari per le quali si occupano dal campo al vino. I quattro "moschettieri" hanno portato in Italia il metodo di misurazione dell’impronta carbonica della produzione vinicola; sono in grado di certificare la vitalità biologica del terreno; e stanno accompagnando la Franciacorta verso il biologico.