Al Luzzago l’intelligenza artificiale incontra quella naturale dei ragazzi

Francesca Roman
Il team «Space Walkers» già al lavoro per ripensare gli spazi pubblici grazie al supporto di The FabLab
GDB DA VINCI 4.0 - Liceo Luzzago di Brescia
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Sono soltanto in tre, ma puntano dritto al podio. Gli «Space Walkers» del liceo scientifico Luzzago di Brescia, terza tappa del nuovo tour del progetto Da Vinci 4.0, faranno di tutto per riconfermare, e magari anche superare, il secondo posto ottenuto due anni fa (il video-racconto dell’incontro andrà in onda stasera alle 20.05 su Teletutto sul canale 16 del digitale terrestre).

Il più agguerrito del team è senz’altro Francesco Enrico Pedroli, della classe quinta indirizzo scienze applicate, che già lo scorso anno aveva preso parte all’hackathon vinciano. «Mi piace partecipare a dei progetti che cercano di migliorare il mondo – esordisce lo studente -. Inoltre, credo che la possibilità di sperimentare nuove tecnologie mi possa aiutare a orientarmi nella scelta dell’università». «Il tema degli spazi pubblici è particolare - aggiunge Francesco -, però abbiamo già delle idee che ci sembrano buone».

«È il tema più bello che potessimo scegliere - assicura Massimo Temporelli, divulgatore scientifico e fondatore di The FabLab, che è partner del Giornale di Brescia nel Da Vinci 4.0 insieme a Talent Garden e a numerose aziende del Bresciano -. Le nostre città sono state progettate nel Medioevo, nel Rinascimento… le più recenti in epoca fascista, ma non possono rimanere immutate per sempre».

«Mettere un sensore - prosegue il fisico -, utilizzare un robot o un’intelligenza artificiale, impiegare materiali più efficienti per costruire: perché non permettere ai ragazzi di usare queste nuove tecnologie per ridisegnare gli spazi in cui le persone si incontrano fuori di casa e dialogano?». Secondo Temporelli, uno dei limiti che hanno oggi i nostri luoghi pubblici è la loro poca attrattiva. Al contrario, se costruissimo qualcosa di nuovo e affascinante, questi spazi tornerebbero a essere popolati. «Dobbiamo farlo - conclude il divulgatore scientifico -, anzi devono farlo i giovani. Ne va della salute della nostra società».

Idee

Per fortuna che agli «Space Walkers» le idee non mancano. «Abbiamo pensato a luci interattive – rivela Riccardo Duni, della classe quarta -, giardini verticali, statue olografiche… ma ci stiamo ancora lavorando. Di certo, con questo progetto possiamo dare un nuovo punto di vista al problema». «Questa sfida mi è stata presentata come un lavoro creativo che può aiutare le persone – aggiunge Josephine Caravano di terza, ultima componente del team «Space Walkers» del Luzzago -. Io adoro disegnare e creare nuove cose, quindi ho deciso di buttarmi. È importante fare il possibile per preservare il nostro pianeta». Il liceo cittadino partecipa per il quarto anno consecutivo al Da Vinci 4.0, e oltre al secondo posto nella terza edizione, ha anche ottenuto una menzione al merito nella seconda.

«Il bilancio di questi anni è sicuramente positivo - assicura Daniela Lussignoli, insegnante di informatica -. L’esperienza è importante per imparare a lavorare in gruppo, e mettersi in gioco al di fuori delle lezioni scolastiche. A dire il vero le nuove tecnologie le usiamo anche a scuola, in particolare, con le classi quinte del liceo scientifico di scienze applicate, stiamo lavorando con l’intelligenza artificiale».

Il webinar con Alfa Acciai

Con Matteo Villa - © www.giornaledibrescia.it
Con Matteo Villa - © www.giornaledibrescia.it

Intelligenza artificiale, robotica, internet of things, virtual reality, stampa 3D: le tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 si stanno diffondendo con velocità e capillarità, sempre più conosciute e sempre più accessibili. E quindi, sempre più da utilizzare.

Al liceo Luzzago di Brescia, il fondatore di The FabLab Massimo Temporelli si lascia ispirare dal soffitto affrescato dell’aula che ospita la sua lectio magistralis per aprire una finestra sul presente. «Non rinneghiamo la storia - esordisce il divulgatore scientifico -, ma poi immaginiamo un mondo più contemporaneo. Le nuove tecnologie sono strumenti di nuovi pensieri, ed è per quello che noi chiediamo ai ragazzi di utilizzarle, perché solo utilizzandole possono venire intuizioni davvero innovative».

Nell’affrontare questa sfida gli studenti saranno supportati dal team di The FabLab. «La tecnologia da sola non è abbastanza – chiarisce Matteo Villa, learning specialist -, ci vuole un motivo per utilizzarla e il motivo è una sana progettazione». «La metodologia che noi suggeriamo - prosegue Villa - è quella del design thinking, che è una modalità di progettazione attenta ai bisogni dell’utente». Il design thinking è diviso in quattro fasi: define, ideate, make e test. «È importante partire dalla definizione della sfida - spiega Villa ai tre componenti del team «Space Wakers» -, a cui segue la genesi di idee creative. La fase di make è centrale ed è la costruzione del prototipo, mentre la fase di test utilizza questo prototipo come uno strumento di verifica per la nostra soluzione progettuale».

 Il design thinking guiderà quindi il lavoro dei ragazzi sui banchi, ma ricordiamo che il Da Vinci 4.0 è un progetto «phygital», quindi ci saranno anche una serie di risorse digitali presentate nel corso di quattro webinar, degli «spazi aperti» in cui The FabLab farà anche incontrare ai ragazzi alcuni esperti del mondo professionale che si occupano di ricerca e innovazione. Come l’ingegnere Antonio Iaia, sustainability and innovation manager di Alfa Acciai (realtà imprenditoriale da quest’anno al fianco dei ragazzi del Da Vinci 4.0), che è stato protagonista due giorni fa del primo incontro online di questa edizione del progetto.

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