Cultura

Yiddish: la cultura di un popolo

AA

Con il termine yiddish ci si riferisce in genere alla lingua parlata dagli ebrei dell'Europa centro-orientale: nel 1978, il premio Nobel per la letteratura venne assegnato a Isaac B. Singer, uno scrittore polacco-americano che componeva le sue opere proprio in quella lingua. È tuttavia opportuno allargare il significato della parola yiddish sino a identificare la vasta ed interessante tradizione culturale propria dell'ebraismo dell'oriente europeo. In Italia, tale espressione è diventata abbastanza nota grazie all'impegno artistico di Moni Ovadia, il popolare attore e autore di origine bulgara, che da anni fa conoscere il mondo yiddish al pubblico di casa nostra.
Ed è proprio Ovadia a firmare la Prefazione dell'ampio volume di Kriwaczeck - «Yiddish. Ascesa e caduta di una nazione» - che ricostruisce la storia di una vera e propria nazione che, nei secoli, si è fatta interprete di una cultura, di una spiritualità e di modi di vivere che hanno lasciato una traccia importante e suggestiva nella civiltà del Vecchio Continente.
Si tratta di una traccia che rischia di scomparire e che merita invece di essere conservata nella memoria collettiva: il libro di Paul Kriwaczek, uno studioso austro-inglese, ce ne offre la possibilità, facendoci immergere in un universo di straordinaria ricchezza sotto molti punti di vista e che vale davvero la pena di conoscere.
Maurizio Schoepflin

Yiddish
Paul Kriwaczek
Lindau, 520 pagine
34 euro

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato