Cultura

Un concerto e un disco per raccontare Brescia e Bergamo Capitale della Cultura

Appuntamento domenica 26 novembre al teatro Santa Giulia. Il cd che raccoglie i brani in uscita il 16 dicembre con il Giornale di Brescia
I Malghesetti, tra i musicisti presenti nel disco - Cristian Palini/© www.giornaledibrescia.it
I Malghesetti, tra i musicisti presenti nel disco - Cristian Palini/© www.giornaledibrescia.it
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Si avvia alla conclusione l’anno della Capitale della Cultura, e Brescia e Bergamo lo salutano in poesia e musica. Dialettale, per l’occasione, con l’impegno di 23 musicisti o gruppi delle due province su altrettanti testi della tradizione o creati ad hoc.

L’appuntamento

Il frutto dell’operazione è una nuova puntata del progetto «Goi dé cöntàla?», che sarà presentato in concerto domenica 26 novembre alle 15.30 al teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino, a Brescia. Il cd che raccoglie i brani, corredato da un libretto di 56 pagine, sarà in vendita dal 16 dicembre in edicola, in abbinamento con il Giornale di Brescia (a 10 euro più in prezzo del quotidiano).

Il concerto, che vedrà protagonisti tutti i musicisti e cantanti bresciani, con il Bepi e Luciano Ravasio in rappresentanza dei bergamaschi, sarà presentato da Cristian Delai, presidente di Palcogiovani che ha promosso l’iniziativa. L’ingresso costa 6 euro, biglietti sul sito teatrosantagiulia.org, su liveticket, o alla tabaccheria Martinico di via X Giornate a Brescia. Prenotazioni WhatsApp 335-7797944.

Ventitre i pezzi, equamente divisi tra bresciani e bergamaschi, con un omaggio al cantautore Francesco Braghini, scomparso la scorsa estate a 91 anni, nel brano «’Na bràca de Braghì» di Emanuela Biancardi con i Màcc dé le Ùre; e la conclusiva «Cansù a Bèrghem e Brèsa», di Silverio Signorelli e cantata da Wabi Sabi.

I brani

Tra gli altri autori/interpreti, in ordine sparso, Ettore Giuradei per «L’aiva» di Elena Alberti Nulli; «Vita» di Fabrizio Galvagni messa in musica dalla Cantina di Ermete; ecco il «Temporal» descritto da Marco Gatti e reso tangibile da Eugenio Curti e Viviana Laffranchi. Sotto «L’ombrèla» di Giuliana Bernasconi c’è il rap di Dellino Farmer. I Malghesetti cantano le «Umbrìe» di Lina Bazzoni; Lino Marconi cucina un «Ris e fasöi» per Charlie Cinelli; e Angelo Giovanni Trotti fornisce «N cügià de lègn» ai Luf di Dario Canossi.

Marino Ranghetti affida le sue «Emossiù» ai Chiurli, Gianni Pisoni le sue «Sgrisolére» a Heisemberg; Per le Spume Nere il «Prim basì» di Anna Rudelli, la voce di Francesca Romana Romano per «Amùr sóta la bràsca» di Silverio Signorelli. Ancora, Piergiorgio Cinelli per «Tacàcc a ‘n fil de talamòra» di Armando Azzini, Daniele Gozzetti in «L’è adès» di Dario Tornago, il duo Ducoli-Gaffurini per «La ghidàsa» di Gian Carlo Sembinelli, e il Bepi per «Ol preostì ècc» di Maurizio Noris, e Erica Moss per «L’alpino» di Rita Rossi. La voce di Violenzio nella «Nìna nàna a Bèrghem» di Carmen Fumagalli Guariglia, quella di Luciano Ravasio per la «Filastròca» di Carmelo Francia. «L’alba söl làch» di Velise Bonfante per Matteo Cicuta, i «Mila pàs» di Angelo Comparcini per Sergio Minelli, ai Serp «La canèta de éder» di Fabrizio Dettamanti. 

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