Cultura

Tananai fa ballare Brescia tra emozioni, ricordi e storie di vita vissuta

In cinquemila al concerto a Campo Marte: «Da piccolo in vacanza a Desenzano, tante canzoni sono germinate lì»
  • Il concerto di Tananai a Campo Marte
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C’è l’amore e tutti i suoi momenti. C’è la passione, la leggerezza, il dolore, la malinconia, la rabbia. Ci sono rapporti che cominciano, altri che si esauriscono e altri che finiscono bruscamente. C’è la musica elettrica, il rock, il rap e le ballate romantiche. C’è Tananai con le sue parole che raccontano storie di vita vissuta e la sua musica che attraversa i generi e incontra il gusto di generazioni diverse.

All’Arena di Campo Marte il milanese riunisce davanti a sé circa 5000 persone e fa sold out: «Wow Brescia. Vi amo già» commenta il cantante che esordisce sul palco cantando «Quelli come noi», «Nera salsa di soia» e «Gli anni migliori». Il repertorio pesca dall’ultimo album e da quelli passati: «Volersi male», «Esagerata», «Piccola gabber», «Tre quarti», «Campo Minato». «Grazie di essere qui - commenta -, un altro ricordo meraviglioso che mi porterò a casa. Lo scorso anno non siamo venuti qui in tour, ma a Brescia ci siamo già stati. Quella volta però c’erano 30 persone, guardando voi stasera abbiamo fatto grandi migliorament! Raga, facciamo ancora un po’ di festa, siete pronti per esagerare?». E così parte «Calcutta», «Maleducato», la super hit (ultima a Sanremo 2022), «Sesso occasionale» e la ballata che dà il titolo al nuovo album, «Rave, Eclissi».

«Da piccolo - racconta - venivo in provincia di Brescia, verso Desenzano perché i miei genitori avevano una casetta dove trascorrevamo parte dell’estate. Ho passato bellissimi momenti lì, mi ricordo un sacco di belle giornate spensierate, di primi amori, di prime cose scritte. Ho ancora un po’ di amici lì. Allora avevo bisogno di modelli di riferimento e sono nate canzoni che ho scritto più tardi, ma che collego a quel periodo». «Sono di Desenzano» si sente gridare dalla platea.

Poi è ancora tempo di ballare con «Giugno» e i tormentoni «Pasta» e «Baby Goddamn»: il pubblico balla, canta e con le mani al cielo tiene il tempo. «Spero che tutti nel nostro piccolo - dice ancora Tananai - possiamo fare quello che ci piace e che ci rende soddisfatti e felici, senza rompere a chi la pensa diversamente, senza guardare i numeri, senza aspettare per forza gli applausi». Parole che fanno da preludio ai brani «Centomila scale», «Ichnusa» per arrivare ad «Abissale», il singolo che segna l’inizio della svolta più introspettiva del cantautore milanese: così si chiude lo show prima del bis.

Il finale è tutto per «La serie A» e «Fottimi». Ma il clou arriva con «Tango» che trapunta il prato di Campo Marte con le migliaia di luci degli smartphone. Ed è bello, bello, bello, stare così.

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