Cultura

Storia e storie di una Torre

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Quale eredità riceveremo dall'Expo milanese del 2015? Forse solo polemiche, ma non lo sappiamo ancora. Conosciamo invece quella trasmessaci dall'Esposizione parigina del 1889: la Tour Eiffel, il monumento più celebre della capitale francese, visitato ogni anno da oltre sette milioni di turisti. Pensando al suo successo si stenta a credere che il progetto originario prevedesse lo smantellamento dopo la chiusura dell'Esposizione. Ma allora le opinioni erano contrastanti: personaggi famosi come Guy de Maupassant, Emile Zola, Alexandre Dumas figlio, si scagliarono conto «l'odiosa colonna di metallo imbullonato». Ci volle tutta la tenacia del suo ideatore, Gustave Eiffel, e la determinazione del commissario dell'Esposizione, Edouard Lockroy, per realizzare l'avveniristico progetto.
Eiffel era affascinato dalla novità, Lockroy era attirato dal desiderio di dimostrare al mondo la supremazia francese nella moderna ingegneria. Trentotto anni prima l'Inghilterra aveva stupito con il Crystal Palace, un'agile intelaiatura di ferro che sorreggeva le vetrate; ora toccava alla Francia cogliere l'occasione della torre per imporre la sua immagine. In 26 mesi 199 operai assemblarono 18.038 pezzi di ferro utilizzando più di due milioni e mezzo fra bulloni e rivetti. Quando l'Esposizione fu inaugurata il 6 maggio la torre svettava sul Campo di Marte sorprendendo giorno dopo giorno due milioni di visitatori. g. v.

Storia della Tour Eiffel
Jill Jonnes
Donzelli, 346 pagine
26 euro

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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