Sick Tamburo: «Ritmo e melodia come due facce»

Ieri Prozac+. Quelli acidi delle chitarre di Gian Maria Accusani e dei bassi di Elisabetta Imelio. Oggi i Sick Tamburo di Mr Man e Boom Girl. Pseudonimi nascosti a loro volta dietro passamontagna da abili scassinatori d'avanguardie musicali.
I due pordenonesi si esibiscono in concerto venerdì sera al Latte Più, in città, presentando il secondo lavoro, dal titolo «A.i.u.t.o.», al pubblico bresciano - dopo l'opening act dei bresciani Samsara - a fianco dei compagni String Face, al basso, e Doc Eye, alla batteria, (apertura cancelli alle 22.30, ingresso 10 , info: 328/2550096).
Parliamo di questo album, del titolo e della sua cifra stilistica...
Un disco costruito come una moneta - spiega Accusani -; su una faccia trovi i Sick Tamburo del primo disco, con un'ossatura ritmica corpulenta, dall'altra un arricchimento melodico totalmente innovativo, bene espresso nel primo singolo «E so che sai che un giorno», ma anche in «Con le tue mani sporche», secondo singolo, in uscita a gennaio. Il titolo è acronimo di «Altamente Irritanti Umane Tecniche Ossessive»: le vicende raccontate sono storielle di uomini e donne in difficoltà che una volta toccato il fondo non possono far altro che chiedere aiuto. Un disco che parla di risalite.
Più in generale, nel suono Sick Tamburo, è rimasto qualcosa di marchio Prozac+?
È inevitabile che un legame ci sia, che resti quell'impronta riconoscibile. In fondo siamo sempre Gianmaria ed Elisabetta. Quando abbiamo fondato i Sick Tamburo l'intento è stato quello di partire da zero, di creare qualcosa di diverso, che non fosse un bis di un'esperienza che già avevamo tra le mani. I testi e gli arrangiamenti, certo, restano condizionati dalla nostra educazione, ma sono in evoluzione costante. È un processo fisiologico, di cui è positivo non essere troppo consci. Ma i Prozac+ sono il nostro ieri, anche se non ancora concluso, mentre i Sick sono il nostro oggi. E a noi piace vivere nel presente.
Senza escludere ritorni, quindi? Non si escludono ritorni. Adesso di progetti con i Prozac+ non ce ne sono. Ma non mi pongo limiti, chissà cosa succederà. Magari, quando meno ce lo si aspetta, torna la voglia e...
Domani sarete di nuovo a Brescia. Ad aspettarvi il trio elettro/maccheronico camuno dei Fraulein Rottenmeier, prodotti proprio da te...
Sarà un piacere ritrovare i ragazzi. Non mi capita spesso di lavorare come produttore, anche perché il tempo è poco. Con i Fraulein Rottenmeier è stata subito intesa. Hanno quella linea di follia che sento mia.
Alessandro Carboni
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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