Cultura

Severino Del Bono, ad occhi chiusi verso l'Olanda

Le opere dell'artista bresciano Severino Del Bono ospitate in questi giorni della galleria Van Loon
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Se non è detentore di un record, Severino Del Bono, poco ci manca: non capita a molti di vincere un premio di pittura a soli dieci anni. Il premio, quello di Villanuova, alla fine degli anni Settanta era davvero prestigioso, a livello bresciano. La pittura è stata dall’infanzia una grande passione per Severino, non pensando che potesse diventare la sua professione: «Mi sono anche fermato, per un po’ - racconta l’artista - ho ricominciato a ventisette anni, e dopo aver vinto subito un altro premio, alla fine ho deciso di ascoltare i suggerimenti dei critici quando mi dicevano di intraprendere questa strada».

Del Bono, nato a Nuvolera, oggi vive a Rezzato, e detiene ormai da tempo un posto di rilievo nell’ambito della figurazione italiana. Inconfondibili i suoi volti femminili: Dapprima si presentavano allo spettatore nell’enigma che si nasconde dietro gli occhi chiusi. In seguito, la poetica del pittore si è evoluta, cosicché, adesso, le donne di Del Bono ci negano il loro sguardo celandolo al di là di una barriera artificiale. Ci sono bende, sui loro occhi; ma anche corde arrotolate, occhiali da saldatore e via via i molteplici rimandi culturali, dalla Pop art al Surrealismo, frutta, pellicole fotografiche, perfino un pesce. Il tutto all’insegna di un’ironia stupefatta e ogni volta rinnovata, di una luminosità colloquiale dove però, nei quadri più recenti, paiono essersi insinuati una tensione drammatica latente e un brivido d’inquietudine.

Severino crea le proprie opere osservando ritmi e modi d’altri tempi. Dipingendo per 8 ore ogni giorno, gli ci vogliono due settimane, in media, per completare una delle sue tele. Le sue opere nascono dalla posa di una modella, e le sviluppa con un’accurata fase disegnativa e una serie di stratificate stesure ad acrilico. Una meticolosità lenticolare, insomma, quasi da tradizione dei maestri della pittura fiamminga e olandese. E non è un caso che l’artista di Rezzato sia stato invitato in questi giorni ad esporre le sue tele in Olanda, in una delle principali gallerie del Paese, la Van Loon.

Enrico Giustacchini

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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