Cultura

Sesso e molestie a Hollywood: lo scandalo Weinstein si allarga

Nuove accuse di molestie a carico del produttore holliwoodiano Harwey Weinstein. Da Amazon stop a una produzione con De Niro e la Moore
  • Scandalo Weinstein, nuove accuse al produttore di Hollywood
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Non c'è fine per la mole di accuse verso il produttore cinematografico ormai ex potentissimo di Hollywood, Harvey Weinstein, di molestie e aggressioni a sfondo sessuale mentre la vicenda si allarga a macchia d'olio e non sembra più contenibile. Nel mirino quindi entrano altri uomini e cade un'altra testa, questa volta ad Amazon, che sospende il capo della sua divisione video, Roy Price, dopo le accuse di molestie sessuali della producer Isa Hackett e le critiche al suo stretto rapporto di lavoro con Weinstein.

La produttrice Hackett ha parlato con l'Hollywood reporter dell'incontro in questione, avvenuto dopo l'evento Comic-Con a San Diego nel 2015, durante la promozione della serie «Man in the High Castle» tratta dal romanzo distopico di Philip K. Dick «La svastica sul sole». Circostanza confermata dall'avvocato della Hackett, Christopher Tricarico, il quale ha tuttavia precisato che non intende perseguire legalmente la Amazon, nè Price. Amazon ha intanto affermato che «Roy Price è sospeso con effetto immediato». E poco dopo ha comunicato la decisione di sospendere le riprese di una serie televisiva, ancora senza titolo, diretta da David Russel e interpretata da Robert De Niro e Julianne Moore, che aveva per produttore la Weinstein Co, e regista e attori hanno espresso il loro consenso all'iniziativa.

Intanto la lista delle accuse verso Weinstein non solo si allunga e si fa più dettagliata - l'attrice Rose McGowan, che è stata tra le prime donne a a denunciare i comportamenti del produttore contribuendo a far esplodere lo scandalo, fa adesso riferimento in maniera più specifica allo stupro e in un tweet scrive che una persona dalle iniziali del nome «HW» l'ha stuprata - ma ricostruisce anche una cronologia che colpisce: si parte dal 1984 quando Weinstein accoglie nudo una aspirante attrice di vent'anni e le chiede di scoprirsi il seno. Accadeva a New York.

A Londra nel 1988 il produttore chiede ad una giovane assistente di fargli un massaggio. Quindi, a partire dai primi anni '90 , cominciano i nomi noti: l'attrice britannica Kate Backinsale allora 17enne accolta da Weinstein al Savoy di Londra in accappatoio. Negli stessi anni, questa volta a Los Angeles, il produttore chiese a Rosanna Arquette di fargli un massaggio. E così via, per tutti gli Anni '90 e gli Anni 2000, da Gwyneth Paltrow a Mira Sorvino, ma anche modelle e collaboratrici.

Ma adesso il focus è sugli uomini, su quelli dell'ambiente e che sapevano ma non parlarono pubblicamente - si menziona Brad Pitt, per esempio, allora compagno di Gwyneth Paltrow, che pur avendo all'epoca affrontato Weinstein a muso duro non denuciò - sugli amici di sempre, come Quentin Tarantino che adesso si dice «sbalordito e affranto» ma che prende tempo per fare i conti con la vicenda prima di commentare.

O Oliver Stone che prima si rifiuta di condannare il produttore ma poi fa marcia indietro: «Dopo aver letto tutto ciò che è stato pubblicato negli ultimi due giorni, sono inorridito ed elogio le donne che si sono fatte avanti». E intanto spunta una attrice e modella che ha lavorato anche per Playboy, Carie Stevens, che accusa Stone di averla molestata durante una festa. 

E c'è chi si rammarica, come Jane Fonda, di non aver parlato: «Sono molto orgogliosa di chi sta parlando e mi rammarico per non averlo fatto io. Forse perchè non è accaduto a me direttamente», ha detto, affermando di aver appreso circa un anno fa di quanto accadeva. Fino ad Hillary Clinton, che va oltre, che sottolinea come tale  comportamento non debba essere tollerato in nessun ambiente, fino a fare un paragone con il presidente Usa Donald Trump: «Dopo tutto abbiamo nello Studio Ovale qualcuno che ha ammesso di essere un aggressore sessuale».

Ma Kellyanne Conwey, consigliera del presidente Usa, non gliela lascia passare e accusa la ex first lady di ipocrisia, considerate le vicende che travolsero il presidente Bill Clinton.

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