Cultura

Sanremo 2022, Aua: «Nel 2001 il mio debutto fu una centrifuga»

La gardesana dei Pincapallina oggi tifa per Blanco, il cantautore 18enne di Calvagese che stasera si esibirà con Mahmood
Annalaura Avanzi, cantante e musicista di Desenzano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Annalaura Avanzi, cantante e musicista di Desenzano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Qualcosa non conosce epoca: il talento. Qualcos’altro, invece, nel giro di un ventennio è completamente cambiato. Ossia il modo di strutturare il percorso di un artista fin dai primi passi. È il pensiero di Annalaura Aua Avanzi.

Gardesana di Desenzano, nel 2001 aveva vent’anni e cantava nella band Pincapallina, con cui gareggiò al Festival di Sanremo tra i Giovani. Blanco, oggi esordiente nella 72esima edizione della rassegna canora, ne compirà a breve 19. Pure lui benacense, di Calvagese, poggerà i piedi sulle assi dello stesso palcoscenico.

Le prospettive con cui Aua e i Pincapallina si affacciavano alla vetrina più importante della musica italiana, tuttavia, erano totalmente differenti. «Quella settimana era l’unica occasione per provare a ottenere una notorietà di un certo livello» racconta la musicista, oggi avvocata, ma ancora protagonista in un progetto pop e sperimentale in cui è coinvolto anche il marito Federico Donati.

«Un artista molto bravo e intraprendente come Blanco - prosegue - può crearsi una rete di collaborazioni, che nascono anche da una commistione che a inizio anni Duemila non era possibile: quella tra le produzioni underground e il mondo delle major. Al di là delle vetrine offerte dalla multimedialità, c’è tutto un mondo di interscambi di figure e competenze professionali che possono mettere una persona di talento su binari che agevolano la via verso il successo. Penso, ad esempio, al grande connubio tra la voce e l’immagine di Blanco e la creatività del producer Michelangelo».

Qualcosa non cambia, si diceva. Il talento, se è abbondante, fa la differenza in ogni epoca. Ma immutabile - anche nello scorrere dei decenni - può essere pure l’emozione che un ragazzo, già famoso o sconosciuto che sia, prova nel calcare il palco dell’Ariston. «Io ero terrorizzata, e in realtà non mi rendevo nemmeno ben conto di quello che stava accadendo. Per noi fu una centrifuga. Ma ammetto di avere un debole per Blanco. E sono certa che saprà esibirsi in modo molto convincente».

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