Renga: «Torno a Brescia sulla via del rock»

«Non sono un fighetto, a casa faccio rock». Parola di Francesco Renga, che suona già come una promessa. O meglio, come una vera dichiarazione d'intenti. L'estate bresciana si prepara ad applaudire la magica voce del cantante udinese.
Il talentuoso figlio adottivo che tante soddisfazioni ha regalato alla Leonessa d'Italia, si esibirà in concerto nel cuore della città, in piazza Paolo VI, lunedì 23 luglio, alle 21.30, per la data bresciana di «T.Est. 2012», il tour estivo che fino a settembre porterà Francesco per i quattro angoli dello Stivale (ingresso al pubblico alle 20, apertura biglietteria 19.30, biglietto: in prevendita: 1° settore numerato 38 euro; 2° settore non numerato 23 euro, la sera del concerto: 1° settore numerato 40 euro 2° settore non numerato 25 - posti in piedi 15 . Disponibili in tutti i settori).
Sul palcoscenico l'ex Timoria ripercorre i momenti di una carriera iniziata 25 anni fa, a fianco di Eugenio Ventimiglia (batteria), Gabriele Cannarozzo (basso), Vincenzo Messina (piano), Fulvio Arnoldi (tastiere), Stefano Brandoni e Stefano Cerisoli (chitarre).
Con una scaletta, questa volta, carica di rock e delle energie sonore che, a quanto anticipato, saranno anima e corpo del nuovo lavoro in studio. «Sto iniziando a pensare al mio nuovo disco, che con ogni probabilità riprenderà molte caratteristiche di quello che facevo in passato; molta energia, melodia e più tensione rispetto alle produzioni precedenti - spiega Francesco -. Molta gente crede che mi sia in qualche modo allontanato dalle mie origini. Il mio ritorno a Brescia sarà il mio ritorno al rock».
Insomma, uno sguardo rivolto alle vecchie passioni: «In particolare, mi sono sempre rifatto ai gruppi inglesi, che sento più vicini al mio modo di scrivere e comporre testi e musica - rivela -. Se avessi scelto di suonare in un gruppo di matrice estera, avrei fatto sicuramente del blues». Il concerto di piazza Duomo sarà una prima sperimentazione: «Tutti i momenti della mia carriera hanno una loro particolarità, un loro senso e in ognuno di essi ritrovo un aspetto di me stesso, del mio carattere artistico - continua - Ora non ho voglia di essere incasellato, ma solo di fare ciò che mi va, ciò che mi piace».
Un nuovo corso, restando comunque in sintonia con le strade battute in questi anni, riassunto efficacemente nel best of «Fermoimmagine» doppia raccolta di successi uscita prima dell'inizio del tour. La ricerca prosegue nel solco di quanto ho già fatto in "La tua bellezza", "Ho ma non ho" e "Senza sorridere", i tre inediti contenuti nel doppio, «tre canzoni che vogliono anticipare ciò che verrà, pensate come un primo lancio di quello che sarà il mio futuro artistico».
L'orizzonte si allontana per un attimo da «Orchestraevoce», sinfonica reinterpretazione di grandi classici della musica italiana e internazionale, riletto con gli elementi di una orchestra. Dal vivo il discorso musicale, promesso anche per la performance di lunedì, torna sulle vie rock, sfogliando e raccontando le pagine più belle del repertorio solistico, dove trovano posto «Raccontami», valsa il Premio Critica a Sanremo 2001, «Angelo», vincitrice all'Ariston nel 2005, insieme a «Ci sarai», «Cambio direzione», «Favole» e «Dove il mondo non c'è più».
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