Cultura

Red Canzian si racconta a Brescia

A Radio Bresciasette e poi al Teatro Santa Chiara: lo storico bassista dei Pooh si racconta
Red Canzian si racconta
AA

Il calicanto non è un fiore bellissimo. Ma si annuncia con un profumo intenso ed è un pioniere: fiorisce a gennaio, quando gli altri fiori non sono che una promessa addormentata dentro a piccole gemme chiuse. Red Canzian, storico bassista dei Pooh, si sente così, un calicanto.

«Ho sempre cercato di vivere la vita come fa il calicanto, stando davanti, in prima linea, ma senza velleitarismi, solo con una gran voglia di arrivare e tanta curiosità. Non ho mai perso tempo», racconta ospite degli studi di Radio Bresciasette per parlare della sua autobiografia, uscita l’anno scorso per Mondadori: «Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto. La mia vita, i miei sogni».

Ed eccolo spuntare lì, tra le parole del titolo, il suo «alter ego» nel mondo dei fiori.

L’intervista a Radio Bresciasette, mentre nei corridoi della radio fanno capolino i fan, ragazzi e signore con qualche sfumatura grigia tra i capelli, a testimoniare che il pubblico dei Pooh non ha età, è solo un antipasto dell’appuntamento che di lì a due ore lo attende al Teatro Santa Chiara. Con Carla Boroni, presidente del Ctb, svela i «retroscena» del libro. E se Canzian allude, sulla copertina, alle sessanta primavere già compiute, è nato nel 1951, il teatro Santa Chiara è invece uno splendido cinquantenne: i cinque decenni dalla nascita li ha festeggiati, con una serata speciale, due giorni fa.

Dal desiderio «di scrivere una sorta di diario, prima di dimenticare i momenti più belli della mia vita», è nato il libro, «un miracolo editoriale per essere stato scritto da un bassista». Dentro ci sono i periodi belli e quelli difficili, il pubblico e il privato. L’infanzia, la famiglia, le passioni, dalla pittura ai bonsai, fino alla scelta etica di diventare vegano.

Il babbo «che sorrideva sempre, anche se sembrava che la vita dovesse fargli uno sgambetto al giorno. Andò a lavorare in miniera a Marcinelle e per fortuna tornò a casa tre mesi prima della tragedia».

I figli: Chiara, che Canzian ha avuto dal primo matrimonio, e Phil figlio della seconda moglie Bea, entrambi artisti.

La prima chitarra, «che mio papà mi comprò a rate»; i primi festival, «come quello presentato da Pippo Baudo: quando glielo ricordai anni dopo, girandosi verso la segretaria pronunciò la mitica frase "anche questo l’ho scoperto io"».

Paola Gregorio

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia