Profumo di mosto e delitti per Brunò

«Non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male, qualche assassinio senza pretese abbiamo anche noi in paese» cantavano Fabrizio De Andrè/Georges Brassens. Anche nel sonnolento, tranquillo, pacioso Périgord - il cuore rurale ed enogastronomico della Francia - può capitare che la monotona quotidianità sia interrotta da fattacci di cronaca nera. Magari nel più piccolo dei piccoli centri della regione, St. Denis. Per fortuna che sull'ordine pubblico vigila Brunò Courrèges, comandante della polizia municipale. In realtà capo di se stesso, visto che è l'unico agente: però tanto bravo da essersi guadagnato dalla sua gente l'appellattivo di commissario. Per la penna di Martin Walker, esperto di politica estera del giornale inglese Guardian, casa fra Washington e Dordogna, ritorna il personaggio di Brunò, poliziotto e investigatore nella Francia profonda, fra vendemmie, passeggiate su colline incantevoli, battute di caccia, bicchierate e cene all'insegna della migliore gastronomia locale.
Ma anche nei paesini come St. Denis il male mette la coda. Stavolta sottoforma di un incendio che devasta le coltivazioni ogm frutto delle sperimentazioni del centro di ricerca scientifica presente in paese. Campi strategici, di grande importanza pare, almeno a giudicare dallo spiegamento di forze che dal capoluogo e perfino da Parigi arrivano a St. Denis per indagare. Ma chi meglio di Brunò, che conosce tutto e tutti, può tentare di ricostruire fatti e responsabili? Del resto, il suo compito è proteggere i cittadini: dai piromani, ma anche dalle intrusioni di poliziotti alla caccia di un colpevole pur che sia.
I primi a finire nel mirino sono gli ecologisti della zona. Dominique, in particolare, figlia di un amico di Brunò, che nel Centro di ricerca ha lavorato e quindi conosce il segreto di quelle coltivazioni. E poi Max, studente di enologia, allievo rugbista del «commissario», un ragazzone bello e intelligente che con Dominique è cresciuto. Tutto si complica ancora di più quando nella vicenda compaiono due cadaveri: quello di Max - ucciso in un tino, pare, dalle esalazioni del mosto - e quello del vecchio Cresseil, modesto contadino che ha appena adottato Max, fulminato da un attacco di cuore (forse).
È un duplice omicidio oppure un doppio incidente? E, nel primo caso, chi è stato? Magari Jacqueline, amante di Max, affascinante studentessa canadese di enologia giunta a St. Denis per imparare tutto sul vino; magari Fernando Bondino, erede di una famiglia di magnati californiani produttori di vino che intende acquistare terra e trasformare l'attività artigianale della zona in industriale. Brunò indaga ed è grazie a lui che la matassa si districa. Grazie al suo istinto, alla conoscenza dell'animo umano e alla collaborazione di amici preziosi del paese.
Il romanzo è gradevole, si legge con piacere, anche se talvolta manca di spessore nei personaggi, nei sentimenti. Sembra irreale. È come se, nella preoccupazione di rendere veloce e accattivante la narrazione, l'autore consumasse con troppa fretta le emozioni, il sangue e la carne che appesantiscono la vita quotidiana. Anche nel Périgord.
Enrico Mirani
DELITTI DOC PER IL COMMISSARIO BRUNÒ
Martin Walker
Sperling & Kupfer - 338 pagine, 18,90 euro
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato